FdI, Zucchi: «bando alle gelosie, il centrodestra è l’unica alternativa a Uv e alleati di sinistra»
Lo ha detto il presidente in pectore Alberto Zucchi, accolto da un caloroso applauso, presentando la relazione programmatica alla platea dell'HB Hôtel di Aosta dove è in corso nel pomeriggio di oggi, sabato 17 febbraio, il Congresso regionale e provinciale di Fratelli d'Italia
FdI. Zucchi: «bando alle gelosie, il centrodestra è l’unica alternativa a Uv e alleati di sinistra». Lo ha detto il presidente in pectore Alberto Zucchi, accolto da un caloroso applauso, presentando la relazione programmatica alla platea dell’HB Hôtel di Aosta dove è in corso nel pomeriggio di oggi, sabato 17 febbraio, il Congresso regionale e provinciale.
A Introdurre il presidente in pectore l’onorevole Enzo Amich che ha parlato «di sfida epocale per le elezioni europee e le altre consultazioni elettorali».
La relazione
Ricorda Zucchi quando nel 2019 Ignazio La Russa diede il via libera alla ricostituzione di FdI, operazione resa difficile dall’arrivo del Covid che «ci ha visti preparare il duplice appuntamento elettorale con le regionali e le comunali».
«Da allora – ha proseguito – il partito è cresciuto nei consensi forte della guida di Giorgia Meloni» e cita i 217 iscritti con diritto di voto, per continuare: «dobbiamo fare sempre meglio. Siamo determinati a tornare in forza nelle massime istituzioni. Per questo motivo è un mio preciso impegno nonché dovere aprire le porte di FdI. Sia chiaro chi entra deve servire il partito e non servirsi del partito. Dobbiamo lavorare alla costituzione di un gruppo di persone determinate a cambiare la storia».
L’affondo
Zucchi stigmatizza «l’Uv ha saputo usare negli anni l’autonomia di cui gode la VdA come mezzo per costruire un sistema di socialismo reale difficile da scardinare in un territorio così piccolo. 1,8 miliardi di euro di bilancio per poco più di 100 mila abitanti costituiscono un importo impressionante rapportato al numero di abitanti. L’Uv non ha la forza delle idee ma del denaro».
Mette in chiaro: «Nessuno è contrario all’autonomia ma la nostra visione non è assistenzialista. La Valle d’Aosta non è un esempio da seguire».
Zucchi lamenta la mancata svolta presidenzialista . «Chi governa non vuole l’elezione diretta del presidente della Regione perché vuole tenere in mano il mazzo di carte da distribuire. Insieme agli alleati del centrodestra abbiamo trovato una sintesi per una proposta di legge elettorale che vada in quella direzione». Ammette: «non è il massimo ma l’unità del centrodestra viene prima» e aggiunge: «ora bando alle gelosie perché l’unità è l’unica soluzione che può fare cambiare lo scenario politico valdostano».
Lo sperpero
Snocciola i soldi sperperati dall’amministrazione regionale partendo dall’aeroporto per arrivare all’ampliamento dell’ospedale Parini di Aosta (presenti in sali alcuni rappresentanti di Vallée Santé) «le cui vicissitudini sono surreali. Non vogliamo che i soldi dei valdostani vengano gettati dalla finestra. Non sappiamo a oggi quanto costeranno i ‘tacconi’. È criminale intestardisi su vecchi progetti. Non sono io a dirlo ma fior di professionisti senza colore politico. Oggi si costruisce in orizzontale e non in verticale. Noi, isieme agli amici del centrodestra, dobbiamo invertire la rotta».
Ha concluso Zucchi: «Sono certo che il momento congressuale odierno possa non solo determinare la composizione di un coordinamento regionale che proceda all’unisono alla realizzazione dei nostri obiettivi ma che costituisca il punto di partenza per organizzare una lunga campagna elettorale che ha appena visto un prologo esaltante per noi e sgomento per i nostri avversari con la visita di Giorgia Meloni in Valle d’Aosta».
Il pilastro
Per Domenico Aloisi citato quale «pilastro della destra» da Vitaliano Barberio: «L’obiettivo è di continuare sulla strada dell’impegno. Possiamo affermare che il nostro partito è all’apice con il suo 30% di consensi. La nostra regione è bella ma è governata da una classe politica incapace e incompetente. Dobbiamo far sì che cambi il paradigma».
A chi accusa FdI di fascismo Aloisi dice: «Il fascismo fa parte della nostra storia nel bene e nel male e va valutato in quanto periodo storico. Noi non siamo fascisti».
(da.ch.)