Savt: «l’esonero contributivo esclude le madri precarie»
Il sindacato all'attacco della norma che «sostiene in modo significativo le madri con due o tre figli», ma solo con contratto a tempo indeterminato
Savt all’attacco dell’esonero contributivo per le madri lavoratrici: esclude le precarie.
Atto di accusa pesante da parte del sindacato rossonero, che va all’attacco della norma prevista dall’ultima Legge di Bilancio.
Madri precarie escluse
La segreteria confederale del Savt non le manda a dire e in merito alle disposizioni della Legge di Bilancio statale in materia di totale esonero contributivo per alcune categorie di madri lavoratrici pone sul tavolo diverse questioni.
Secondo la sigla sindacale rossonera, infatti, tale provvedimento, che sostiene «in modo significativo madri con due o tre figli», vede invece una grave iniquità.
«Tale beneficio – spiega il sindacato – non è riconosciuto alle lavoratrici con contratto a tempo determinato. Ai precari andrebbe riservata una particolare attenzione proprio per le loro condizioni di incertezza lavorativa e contrattuale, soprattutto nei settori dove il precariato si trascina lungamente nel corso degli anni.
L’appello del Savt
Per questo motivo il Savt lancia un appello ai parlamentari.
«In particolare ci rivolgiamo al Deputato Franco Manes e alla Senatrice Nicoletta Spelgatti – conclude la nota -. Chiediamo di continuare ad adoperarsi, nell’ambito del loro mandato, per una riconsiderazione della norma che riconosca la condizione di madre e dei diritti ad essa collegati in chiave universale».
(al.bi.)