La qualità dell’aria in Valle d’Aosta è buona, ma l’ozono è l’inquinante critico
Sono sotto controllo le cosiddette polveri sottili, il biossido di azoto e il benzene
La qualità dell’aria in Valle d’Aosta è buono, ma l’ozono
Il rapporto dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente è riferito all’anno 2023.
Lo stesso rapporto prende in considerazione quattro inquinanti:
- Particolato PM10 e PM2.5: i valori limite previsti dalla normativa sono stati rispettati in tutte le stazioni e i valori misurati sono in linea con quelli degli anni precedenti
- Ozono: sono stati rilevati dei superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana a Donnas e Aosta e del valore obiettivo per la protezione della vegetazione a La Thuile
- Biossido di azoto: i valori limite sono stati rispettati in tutte le stazioni e i valori misurati sono in linea con quelli degli anni precedenti
- Benzene: il valore limite è rispettato; l’unica stazione di misura è ad Aosta, in piazza Plouves.
Le stazioni di misura
La rete di monitoraggio prevista dal Programma di Valutazione è composta da 5 stazioni:
- 2 stazioni di fondo urbano nel capoluogo, in piazza Plouves e in via Liconi.
- 1 stazione industriale ad Aosta, in via Primo Maggio (zona Cogne Acciai Speciali)
- 2 stazioni di fondo rurale, a Donnas e La Thuile.
Sono state anche considerate due stazioni di traffico suburbano a Courmayeur e a Etroubles, sulle strade che portano al tunnel del Monte Bianco e al Traforo del Gran San Bernardo.
Nel comune di Pont-Saint-Martin è stata effettuata la campagna di monitoraggio con il laboratorio.
La misurazione
I quattro inquinanti vengono misurati mediante gli strumenti automatici della rete di monitoraggio, che consentono di rilevare le concentrazioni in continuo e forniscono i valori in tempo reale.
I dati sono stati validati dai tecnici dell’Arpa giorno per giorno, nel corso dell’anno e i risultati delle misure fanno riferimento ai limiti previsti dalla normativa e all’andamento dei valori rilevati negli ultimi 10 anni di monitoraggio.
Per altri inquinanti, come i metalli e il benzo(a)pirene, la misura consiste nell’effettuare analisi di laboratorio su campioni di particolato raccolti nel corso dell’anno.
Attualmente sono ancora in corso le analisi sui campioni prelevati negli ultimi mesi del 2023 e si prevede di poter disporre dei dati entro i prossimi mesi.
L’ozono, inquinante critico
L’ozono è l’unico inquinante critico per la Valle d’Aosta; le concentrazioni rilevate e il numero di superamenti delle soglie continuano a non rispettare i limiti previsti dalla legge.
Siccome l’ozono ha anche effetti nocivi sulle piante, il decreto 1555/2010 stabilisce dei valori obiettivo per protezione della salute umana e della vegetazione.
La protezione umana
Per la protezione umana, il valore obiettivo è riferito al numero di giorni in cui il valore massimo giornaliero della media mobile su 8 ore supera la soglia di 120 μg/m3, calcolato sulla media dei tre anni.
Nel 2023, il valore obiettivo è stato superato sia a Donnas che ad Aosta, via Liconi.
Nelle stazioni di Aosta via Primo Maggio, Courmayeur ed Etroubles, l’ozono non è stato misurato.
La protezione della vegetazione
Per la protezione della vegetazione, si prendono a riferimento solo le stazioni rurali nelle quali viene calcolato un indicatore.
Nel 2023, il valore obiettivo è stato superato a La Thuile.
(re.aostanews.it)