Chiude l’Hôtel Parco Nazionale di Valsavarenche, finisce una storia lunga 200 anni
Le prime tracce di una locanda gestita dalla famiglia Preyet a Valsavarenche risale al 1834; la sede attuale dell'Hôtel Parco Nazionale risale a 50 anni fa
«La famiglia Preyet comunica la cessata attività dell’Hotel Parco Nazionale. Un ringraziamento a tutti i clienti che nei tanti anni sono stati nostri graditi ospiti. Gabriele e Maria Grazia»
I fratelli Maria Grazia e Gabriele Preyet comunicano la chiusura della struttura che la famiglia gestisce da diverse generazioni con un post su Facebook che lascia spazio ai numerosi ricordi delle persone che lo hanno frequentato.
Con la chiusura dell’Hôtel Parco Nazionale, Valsavarenche perde in un colpo solo circa 200 anni di storia dell’accoglienza e l’unico albergo del capoluogo.
«Una grande perdita per il paese che non possiamo contrastare» commenta il sindaco di Valsavarenche Roger Georgy.
«Stiamo lavorando a uno strumento agile per la gestione del turismo che forse avrebbe potuto aiutare anche l’hôtel, ma non lo abbiamo ancora messo a punto».
«Un duro colpo per Valsavarenche – aggiunge la vice sindaca Lina Peano -, una struttura ultracentenaria che mi auguro qualcuno possa pensare di riprendere in mano».
Le origini
«Le prime tracce che documentate una locanda a Valsavarenche gestita da Emanuele Preyet risalgono al 1834», ricostruisce Ferruccio Fournier, marito di Maria Grazia Preyet.
Nel frattempo Valsavarenche diventa riserva di caccia reale ed è sempre più frequentata anche dai signori impegnati nei gran tour d’Italia. Nel volume Dans l’Alpe ignorée di Julien Gallet, del 1890, si parla di un’accoglienza confortevole del père Preyet e della cucina squisita della moglie.
La storia
In quegli anni l’albergo si chiamava Hôtel du Club Alpin, anche per il fatto che il nonno di Maria Grazia, Gabriele, era guida alpina.
Fu con l’istituzione del Parco Nazionale Grand Paradiso, nel 1922, che, nel 1924, la struttura del centro paese, prende il nome di Albergo Parco Nazionale.
Nel 1934 fu costruita la strada con la conseguente crescita del movimento turistico.
La famiglia Preyet allarga l’attività acquistando un secondo albergo accanto al proprio, altre tracce riportano come durante l’occupazione l’albergo fosse la base operativa delle truppe ucraine a servizio dei tedeschi.
Nel 1949 Valentino Preyet, guida alpina (e poi sindaco del paese) si sposa e insieme alla moglie Giuseppina (Pina) Dupont prende la gestione della struttura fino allora condotta dai prozii di Maria Grazia e Gabriele, Delfina e Lorenzo.
Negli anni ’60, con la costruzione della nuova strada sulla sinistra orografica del Savara, l’albergo nel nucleo del capoluogo, rimane in posizione defilata.
I Preyet decidono allora di vendere la struttura, poi trasformata in alloggi, e costruire il nuovo Hôtel Parco Nazionale, l’attuale struttura che apre nel 1974.
Il successo e il declino
«Le cose andavano bene, c’era un bel movimento di persone. Il ristorante da 150 posti faceva due turni per il pranzo» ricorda Maria Grazia che insieme al fratello subentra ai genitori.
Negli anni ’90 la struttura fu completamente rinnovata ma, «sulla fine del secolo scorso è saltato tutto. È cambiato il modo di fare vacanza, è cambiata la ristorazione. Hanno iniziato a chiudere due alberghi a Pont, i ristoranti, i bar, anche il piccolo negozio…»
«Il turismo di Valsavarenche andava degradandosi. Abbiamo cercato di tirare avanti pagando i debiti, e adesso, avendo una certa età e non essendoci più le giuste condizioni per lavorare serenamente, abbiamo deciso di chiudere».
Non senza rammarico.
«Certo c’è un po’ di tristezza – conclude Maria Grazia Preyet -, avevamo clienti che venivano dal 1974, abbiamo visto passare tre generazioni di ospiti che hanno continuato a venire, ma ormai tutto è cambiato» sospira.
(erika david)