Saint-Pierre, ieri l’ultimo saluto al partigiano Nando Mognol
Classe 1925 Ferdinando Mognol originario di Fadalto frazione di Vittorio Veneto, nel trevigiano, era emigrato in Valle d'Aosta nei primi anni '70 dopo alcuni anni trascorsi in Francia
È andato avanti Ferdinando Mognol.
Classe 1925, aveva appena compiuto 99 anni, il 24 gennaio, originario di Fadalto frazione di Vittorio Veneto, nel trevigiano, Nando Mognol è stato un partigiano, «un giovane ragazzo che scelse da che parte stare» ricorda l’Anpi nella sua orazione funebre ai funerali celebrati venerdì 9 febbraio nella chiesa parrocchiale di Saint-Pierre.
La guerra e la Resistenza
L’8 settembre 1943 era a Trieste quando fu firmato l’armistizio con la resa incondizionata dell’Italia: spari, soldati che fuggivano, disordini, Nando decide di tornare verso casa.
Inserito nella Brigata Fratelli Cairoli, nella Divisione Garibaldi “Nino Nannetti” del Cansiglio, altipiano del bellunese, assieme a tre fratelli e vi rimase fino alla Liberazione.
Si adopera in azioni di solidarietà e appoggio ai militari sbandati, fra cui vari inglesi fuggiti dai campi di prigionia, sfugge ai rastrellamenti dell’altipiano.
«Nando non amava molto parlare di questi avvenimenti, il suo animo allegro si trasformava, si rattristava e invitava a leggere i libri sulla Resistenza nel Cansiglio dove avremmo trovato tutto» ricorda l’Anpi Valle d’Aosta.
Così come non amava nemmeno il nome di battaglia che gli fu assegnato, «perché a lui proprio non piaceva e forse anche poco lo rappresentava» dice ancora l’Anpi -. Lui così solare, simpatico e sempre pronto alla battuta nulla aveva a che vedere con quel nome».
Gli anni francesi e l’arrivo in Valle d’Aosta
Finita la guerra Nando si stabilisce per 15 anni in Francia, dove lavora, si sposa e ha figli.
Nel 1970 la sua famiglia si trasferisce in Valle d’Aosta, dove c’è un altro fratello ad aspettarli e del lavoro perché a Fadalto di lavoro non ce n’era, e tutti i fratelli sono emigrati. Al paese era restata solo la mamma, che, fino alla fine, aspetta.
Aspetta quel figlio Paolo, partigiano deportato e mai più tornato. Dopo 75 anni, grazie alle ricerche di Alice, moglie del nipote Christian, Nando e la sua famiglia sapranno che Paolo era stato registrato nell’archivio del campo di Mauthausen e la data della sua scomparsa è dunque il 16 febbraio 1945, appena 3 mesi prima della liberazione del campo che trova attualmente in Austria.
Un ritrovamento che aveva rasserenato Nando.
Ferdinando Mognol è deceduto mercoledì 7 febbraio, alla microcomunità di Hône dove da qualche tempo era ospite.
Lascia i figli Aldo, Livio con Luisa e Nadia con Ezio, i nipoti Giorgia e Christian con Alice e i piccoli Liam e Sara, il fratello Renato.
«Il suo coraggio e sacrificio, come quello dei suoi compagni, finché esisterà l’Anpi non sarà stato inutile, ma continueremo a ricordare che grazie a loro ci sono stati quasi ottant’anni di pace. Lo faremo sostenendo e accompagnando Alice nella presentazione della sua fiaba Lupi ribelli proprio dedicata ai racconti di Nando» conclude Anpi VdA.
«L’impegno è continuare ad essere staffette di quei valori che partigiani come Lui ci hanno trasmesso. Ciao Nando. Ora e sempre Resistenza».
(re.aostanews.it)