Meta/Mar il Museo in metamorfosi diventa cantiere partecipato
Il Museo archeologico regionale - Mar di Aosta è in fase di trasformazione e si presenta come un cantiere aperto alla popolazione per raccogliere idee e suggerimenti
Riaperto in sordina il 25 novembre, dopo 4 settimane di chiusura per consentire l’installazione del cantiere, il Mar, Museo archeologico regionale di Piazza Roncas, ad Aosta, è ora Meta/Mar: un museo in metamorfosi.
Un cantiere partecipato con pannelli e pareti gialle per catturare l’attenzione e indirizzarla su un nuovo allestimento in continua evoluzione e pronto a cambiare ancora in base alle indicazione che i visitatori possono lasciare al termine della visita.
Le tappe del Mar
A un mese dall’apertura, ieri, venerdì 26 gennaio, nell’ultimo giorno di lavoro della sovrintendente ai beni culturali Cristina de la Pierre, la presentazione del nuovo corso del Mar.
Un museo umanocentrico ha detto la responsabile scientifica del Mar, Maria Cristina Ronc che ne ricorda le tappe.
«Inaugurato nel 2004 con il trasferimento dei reperti fino a quel momento conservati al Castello Sarriod de la Tour, rinnovato a misura di bambino nel 2010 e adesso una nuova tappa, un cantiere partecipato che ci porterà fino al 15 ottobre 2024, quando, in occasione del ventesimo compleanno, il museo chiuderà per i più importanti lavori di riqualificazione».
Nel 2025, indicativamente durante l’estate, la grande riapertura in occasione del 2050° anniversario della fondazione della città di Aosta.
La linea del tempo del Mar si spinge poi fino al 2029 quando si celebreranno i cent’anni dal Reale Museo archeologico Boson allestito alla Collegiata di Sant’Orso nel 1929.
Il Meta/Mar, la metamorfosi
In questo momento il museo è nella sua metamorfosi, la meta finale ha come obiettivo la valorizzazione dell’era romana da Aosta prima di Aosta alla tarda antichità, attraverso un rinnovato percorso museale, interattivo e con esperienze immersive per i visitatori.
A occuparsi della trasformazione la toscana Marketing Toys che ha messo insieme un team di archeologi, consulenti museologi, architetti, professionisti del marketing e della comunicazione con la supervisione di Sandro Debono, docente all’Università di Malta.
Gaia Provvedi, design strategist di Marketing Toys ha parlato di «un approccio sperimentale di design thinking che pone le persone al centro, conoscendole e ascoltandone i bisogni per costruire una soluzione».
Il cantiere partecipato che ha preso avvio nel maggio 2023 con una serie di incontri con la comunità per capirne bisogni, esigenze, e ascoltare consigli e idee, è proseguito con un primo allestimento che apre «nuove porte di dialogo e finestre di comunicazione per sbirciare nel futuro del museo» dice Provvedi.
Il museo ha iniziato a comunicare prima di tutto utilizzando un colore, il giallo, come i post-it per indicare un appunto, o un evidenziatore per mettere a fuoco le cose importanti e non nascondere il cantiere, per richiamare l’attenzione e attrarre.
Colore usato nel lungo corridoio bianco che conduce al museo, in tutte le sale persino nei bagni.
«Abbiamo notato, riaprendo in occasione del Marché Vert Noël, che le persone entravano al museo per utilizzare i bagni – dice il direttore creativo Alessandro Rabatti – e abbiamo deciso di comunicare anche lì, per invitare i visitatori al museo».
Sentiti Mar
Rubando uno degli slogan di una nota influencer il Meta/Mar propone l’esperienza Sentiti Mar articolata in quattro percorsi visita Sentiti romano, Sentiti museologo, sentiti arheologo e viaggia lo spazio tempo.
Nella prima sala le “istruzioni per l’uso”, al termine bollini adesivi per votare la propria esperienza e tagliandi dove scrivere eventuali suggerimenti.
Si potrà partecipare alla creazione del nuovo Mar che vedrà la luce nel 2025 fino al 15 ottobre, dopodiché si chiuderà per l’intervento di riqualificazione più impegnativo (circa 2 milioni di euro saranno stanziati con il prossimo assestamento di bilancio).
Per vedere il risultato della metamorfosi bisognerà aspettare presumibilmente l’estate del 2025 quando Aosta festeggerà il 2050° anniversario della sua fondazione e il Mar diventerà un faro, come sottolinea Alessandro Rabatti, che illuminerà tutti gli altri siti della città, il luogo da cui partire per la scoperta di Aosta.
«Generalmente si chiude, si lavora e si fanno le inaugurazioni in occasione delle elezioni. In questo caso vogliamo dare un significato più profondo al processo di riqualificazione, cercando di restituire per il 2025 una città bella, per i turisti sicuramente, ma anche per raccontare a chi ne è ormai assuefatto la bellezza, fargliela riscoprire giorno per giorno» conclude l’assessore ai beni culturali Jean-Pierre Guichardaz.
(erika david)