Agricoltura: la nuova legge reintroduce gli aiuti a fondo perso
Tra i capisaldi rientrano l'aumento del premio per il settore apistico, l'erogazione di mutui agevolati per il settore dell'acquacultura e introduzione di fondi per i progetti dei Consorzi di miglioramento fondiario
Agricoltura: la nuova legge reintroduce gli aiuti a fondo perso.
Aumento del premio per il settore apistico, reintroduzione degli aiuti a fondo perduto, finanziati con 3 milioni di euro, erogazione di mutui agevolati per il settore dell’acquacultura e introduzione di fondi per i progetti dei Consorzi di miglioramento fondiario.
Sono alcuni capisaldi della legge in materia di agricoltura e sviluppo rurale licenziata a maggioranza dal Consiglio regionale.
«Con l’approvazione di questo disegno di legge si crea la cornice normativa alla quale occorre dare attuazione con contenuti che saranno oggetto di deliberazioni successive» ha sottolineato il relatore Corrado Jordan (Av-VdA Unie).
I contenuti
Entrando nel merito dei contenuti, il consigliere Jordan ha evidenziato: «Il tema delle avversità atmosferiche è trattato con una migliore definizione dei periodi di riferimento aiutando così la quantificazione della perdita di produzione. Nel caso di calamità naturale formalmente riconosciuta con decreto, gli aiuti a fondo perduto previsti possono essere concessi fino al 100 per cento dei costi dei danni subiti. Per gli investimenti aziendali, oltre alla reintroduzione dell’aiuto a fondo perduto, troviamo nella definizione dei beneficiari, per i soli alpeggi e mayen, anche i proprietari non conduttori di azienda, così come viene assicurata una maggiore flessibilità sulla rateizzazione dei mutui e sulla quantificazione dell’aiuto in considerazione dell’attuale andamento dei tassi di mercato. È poi prevista la concessione di aiuti per incentivare la creazione di imprese di acquacoltura sostenibile».
Per l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel «Questo disegno di legge ha anche l’obiettivo di semplificare l’iter amministrativo per le piccole e piccolissime aziende agricole valdostane, che soffrono maggiormente e che non possono attingere alle risorse del Complemento di sviluppo rurale. Un testo importante perché raggruppa tutto il settore agricolo valdostano, cercando di tutelare tutte le imprese che lavorano sul nostro territorio. Le risorse sono limitate, ma il nostro ragionamento non è stato solo economico: abbiamo cercato di trovare gli sviluppi dell’agricoltura del domani, integrando le informazioni a disposizione degli uffici con quelle delle associazioni di categoria, che sono state coinvolte nel percorso di elaborazione del testo. Una legge quindi che è il frutto di una mediazione con il mondo agricolo ed esprime la volontà politica di questo governo di dare risposte concrete ad un settore in difficoltà».
Il dibattito
Il vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy, ha sostenuto che «Questa legge puntella un settore senza dargli una vera prospettiva, ma dà aiuti a un sistema in un momento molto delicato, soprattutto per la zootecnia: una legge quindi che non si può non sostenere, sapendo però che è necessario sviluppare altri strumenti normativi come una legge sulla multifunzionalità delle aziende agricole».
Il Consigliere Dino Planaz (RV) ha definito il disegno di legge «Abbiamo perso il 10% nell’allevamento dei bovini, il numero di alpeggi è drasticamente diminuito e “l’azienda Valle d’Aosta” ha bisogno di essere sostenuta con iniziative radicali. Questa legge prevede forme di sostegno che avrebbero dovuto essere mirate, valorizzando ad esempio le imprese giovani. Anche le associazioni di categoria, soprattutto del comparto zootecnico, lamentano la mancanza di una politica concreta di incentivi».
Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha parlato di un «questa legge interviene anche sulle ristrutturazioni degli alpeggi, aprendo ai proprietari non conduttori; sulla questione del “Bio”; sui consorzi di miglioramento fondiario e su tanti aspetti della vita della nostra agricoltura e dei suoi operatori, cercando di semplificare le procedure e di snellire i tempi di risposta della pubblica amministrazione. Si tratta di un primo passo concreto nel settore agricolo».
Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha sottolineato: «Una delle principali novità di questo disegno di legge è che prevede di re-introdurre, accanto ai mutui a tasso agevolato, gli aiuti a fondo perduto, finanziati con fondi regionali. Questo consentirà di avere dei bandi più snelli e veloci, calati sulle diverse realtà del nostro territorio. È importante, soprattutto in questo particolare periodo storico, poter dare risposte dirette e puntuali a questo settore strategico per la Valle d’Aosta e un’altra novità rilevante riguarda la strutturazione delle procedure in un’ottica di semplificazione».
La consigliera Chiara Minelli, annunciando il voto di astensione del gruppo PCP, ha sottolineato che «in fase di stesura del testo, sarebbe stato opportuno fare un lavoro più approfondito di concerto con tutte le associazioni di categoria che, invece, sono state sentite solo in parte e nella fase finale. L’erogazione dei contributi a fondo perduto dovrà essere fatta con attenzione e auspichiamo che i contenuti dell’ordine del giorno approvato trovino una rapida applicazione».
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha concluso: «Questa legge si inserisce a pieno titolo nella filosofia del bilancio di previsione 2024-2026 che vede nella sostenibilità e nell’attenzione al territorio le priorità che il Governo ha voluto proporre nei documenti di programmazione. Una sostenibilità che deriva dalla necessità di curare il territorio e sostenere tutte le aziende che arricchiscono la nostra regione con delle iniziative che sono complementari e destinate a sopperire a situazioni dove il Complemento di sviluppo rurale non è in grado di arrivare».