Autonomia, Spelgatti: giornata indimenticabile, vantaggi anche per Valle d’Aosta
Il disegno di legge sull'Autonomia differenziata è passato al Senato con 110 sì, 64 no e 3 astensioni. Bagarre in aula
“Quella di oggi (martedì 23 gennaio, ndr) è una giornata indimenticabile”. Lo dice la senatrice valdostana, Nicoletta Spelgatti (Lega) dopo l’approvazione in Senato del disegno di legge sull’Autonomia differenziata.
Il disegno di legge – Riforma Calderoli – è passato con 110 sì, 64 no e 3 astensioni dei senatori di Azione (salvo Mariastella Gelmini che ha sostenuto la maggioranza). Proteste da Pd e Movimento 5 Stelle, che hanno intonato l’Inno di Mameli, ribattezzando polemicamente FdI «Fratelli di Mezz’Italia». Quando tra i banchi della Lega in festa la senatrice Mara Bizzotto ha tirato fuori la bandiera autonomista della Liga Veneta è stato il caos e la seduta è stata sospesa.
Il ddl ora passa alla Camera per il via libera definitivo che la Lega spera di incassare prima delle Europee del prossimo giugno.
Una riforma dedicata da Matteo Salvini a Roberto Maroni, lo scomparso ministro dell’Interno leghista che nel 2017, assieme a Luca Zaia (governatore del Veneto), promosse i referendum federalisti. Ripresentato dal ministro gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli a inizio legislatura, dopo i falliti progetti Gentiloni, Conte e Draghi, il ddl concede alle Regioni, d’intesa col governo, di legiferare autonomamente su temi come sanità, scuola, trasporti. Lo Stato dovrà stabilire i livelli essenziali di prestazione (Lep) da garantire a tutti.
Spelgatti: possiamo implementare la nostra Autonomia
Una giornata indimenticabile – commenta la Senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti -. Dopo tanti anni, grazie alla Lega e alla maggioranza tutta, inizia a prendere vita una riforma che darà la possibilità a tutti i territori di diventare competitivi, assumendosi altresì la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. Un’opportunità anche per la nostra Regione, che potrà rivendicare ulteriori margini di Autonomia, aumentando le materie di propria competenza. Per la prima volta, quindi, la nostra regione potrà implementare la sua Autonomia”
La senatrice Spelgatti sottolinea che “non saranno toccati gli statuti. Per le regioni a statuto speciale è un vantaggio, non per nulla anche i rappresentanti del Trentino Alto Adige hanno appoggiato a pieno al riforma, con la SVP che si è espressa convintamente a favore. Ringrazio in particolare il ministro Calderoli, a cui dobbiamo rendere merito di aver costruito un disegno di legge dalla portata storica”.
Calderoli: nessuna regione sarà privata di qualcosa
«È una risposta che dovevo a quelle 14 Regioni su 15 a statuto ordinario che ce l’avevano chiesto», evidenzia Calderoli. «Nessuna Regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita», aggiunge il governatore Zaia.
Opposizioni critiche
Secondo Pd e M5S e Avs, che si preparano a un referendum, no. Per il capogruppo dem Francesco Boccia: «C’è un trucco. Per un’Autonomia seria serve stabilire i Lep e garantire risorse. Ma non è stato messo un euro nel fondo di perequazione, pertanto chi chi ha i soldi, come il Veneto, potrà fare intese, chi non ce l’ha si arrangia». Fratelli d’Italia smentisce.
Cosa è l’Autonomia differenziata
L’elenco delle materie potenzialmente trasferibili alle Regioni è molto lungo. Il dossier di 81 pagine preparato dai tecnici del Ministero elenca oltre 500 funzioni statali nelle 23 materie previste dall’articolo 117 del titolo V della Costituzione. Il Veneto ha chiesto di poter decidere su tutte le 23 materie di legislazione concorrente previste. Si va dalla tutela della salute all’istruzione. E ancora tutela dell’ambiente, rifiuti e bonifiche e rapporti internazionali e con la Ue, infrastrutture, porti e aeroporti, produzione, trasporto, distribuzione energia, gestione del demanio regionale e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Veneto e Lombardia hanno chiesto di poter decidere su tutte.
In foto: il gruppo dei senatori della Lega in Senato insieme ai ministri Salvini e Calderoli.
(L.M.)