Sicurezza alimentare su latte e carni: le nuove linee guide dell’Arev
Nell'ambito di un progetto Interreg l'Arev ha sviluppato un protocollo e un'assistenza tecnica per le aziende delle filiere zootecniche per un'uniformità di trattamento e maggiore sicurezza nel campo alimentare
Saranno pubblicato sul sito dell’Arev domani le nuove linee guida che l’Arev, l’Associazione regionale allevatori valdostani ha elaborato per garantire uniformità di trattamento nelle filiere agricole a tutela della sicurezza alimentare.
Il documento elaborato dall’Arev, capofila del progetto Interreg Italia Svizzera con la Fédération Suisse de l’élevage de la race d’Hérens, con il supporto dello studio Avvocati per l’impresa di Torino, è stato presentato questa mattina, nella sala conferenze Joseph Vaudan dell’Institut agricole régional, al termine di un incontro tecnico divulgativo rivolto agli operatori sulla sicurezza alimentare nei prodotti della filiera zootecnica.
Inoltre grazie all’esperienza maturata nell’ambito di un altro progetto Interreg Italia Svizzera, Eat Biodiversity, sulla gestione della sicurezza alimentare nel campo della produzione e trasformazione delle carni, l’Arev intende istituire un servizio di assistenza tecnica rivolta alle aziende che operano nel campo delle filiere zootecniche per supportare le formalità e le procedure di prevenzione dei rischi sanitari negli alimenti. L’attività sarà svolta da tecnici specializzati che opereranno in armonia e accordo con tutti gli enti che si occupano di sicurezza alimentare.
Linee guide per la vendita diretta
Il documento elaborato nell’ambito del progetto Interreg è rivolto alle aziende impegnate nella «lavorazione della carne per la produzione di salumi o della carne stessa, per supportare allevatori, agricoltori e trasformatori negli adempimenti delle norme igienico sanitarie e su come gestire la vendita diretta svolta dagli agricoltori» spiega Diego Bovard, agrotecnico dell’Arev.
Anche nel caso della vendita diretta, spiega Bovard, ci sono «procedure amministrative e obblighi di comunicazione all’Usl da gestire, la vendita dei prodotti deve essere inquadrata nella normativa sulla sicurezza alimentare».
Servizio di assistenza tecnica sulla sicurezza alimentare
Il nuovo servizio di assistenza tecnica sulla sicurezza alimentare rivolto agli operatori della filiera zootecnica è stato illustrato dal direttore del Consorzio Fontina, Fulvio Blanchet.
«L’assistenza prevede corsi di formazione e aggiornamento per i consorziati conferitori e i monoconferitori perché oltre al compito di tutela dell’immagine della Fontina, il Consorzio vuole prendere in mano la parte di formazione sui campionamenti ed eventuali nuove analisi da effettuare».
Sono previsti incontri dei tecnici del Consorzio per ogni singolo caseificio, spiega Blanchet, «con i responsabili del caseificio, in primis, poi con i conferitori. Anche i monoconferitori, coloro cioè che trasformano direttamente, saranno coinvolti».
Questo perché, spiega Blanchet, il Consorzio vuole evitare «che qualche produttore incappi in un controllo ufficiale che porti al sequestro del prodotto, che, trattandosi di una Dop, causerebbe un danno di immagine enorme a tutta la filiera e al marchio Fontina».
Il CdA del Consorzio ha espresso la volontà di avviare un monitoraggio in filiera, in forma anonima, in seguito alle modifiche della normativa, come suggerito anche dai servizi veterinari che segnalano la necessità di rivedere l’autocontrollo perché tutti abbiano un’attività condivisa e uniforme.
Saranno quindi incrementate le attività di monitoraggio, i costi delle analisi e delle attività saranno rimborsati dall’assessorato regionale all’agricoltura in regime de minimis, come già successo per tutte le aziende che hanno già svolto queste attività.
«L’obiettivo finale – riassume Edi Henriet, direttore dell’Arev – è la sicurezza del consumatore finale. La filiera produttiva deve essere adeguata alle norme igieniche e sanitarie a favore del consumatore che ne beneficia oltre al piacere gustativo del prodotto».
(erika david)