Ospedale Beauregard: una mini autopompa elettrica per accompagnare i bambini in sala operatoria
È l'originale dono che i vigili del fuoco di Aosta hanno consegnato oggi, sabato 6 gennaio, al reparto di Pediatria
Ospedale Beauregard: una mini autopompa elettrica per accompagnare i bambini in sala operatoria.
Si chiama Giovanni ed è il primo bimbo a testare il motore del camioncino elettrico dei pompieri che è stato donato al reparto di pediatria dell’Ospedale Beauregard di Aosta dai Vigili del Fuoco valdostani.
Questa mattina, giorno dell’Epifania, non è stata soltanto passata la Befana a fare visita ai bambini ricoverati in reparto.
I vigili del fuoco scortano la Befana
L’anziana signora si è infatti fatta scortare da ben due vigili del fuoco – Fabio Vauthier e il vicecomandante Stefano Perri– perché nella tradizionale calza il dono che portava non ci entrava: è una piccola autopompa elettrica con tanto di luci, sirene e estintori che servirà ad accompagnare i bambini ricoverati in sala operatoria.
«Questa iniziativa nasce dal basso, dall’idea di alcuni vigili, così abbiamo poi contattato il reparto», ha spiegato Stefano Perri, vice comandante dei Vigili del Fuoco.
Quest’anno, infatti, il ricavato della lotteria interna dei vigili, che solitamente è destinato alla festa dell’Epifania per le famiglie dei pompieri che si svolgerà nel primo pomeriggio di oggi alla Caserma di Aosta, è stato devoluto anche all’ospedale Beauregard.
Le parole del primario di Pediatria
«E’ un gesto di grande vicinanza che si somma ad altri gesti analoghi che hanno fatto negli anni sia i Vigili del Fuoco, così come i Carabinieri, la Polizia, gli arbitri di calcio… E questo ci onora» ha affermato Paolo Serravalle, primario del reparto di Pediatria.
Un’idea decisamente diversa dai soliti giocattoli e dolcetti, nata dalle due coordinatrici di reparto – Annapaola Rasia e Ketty Fasciolo – prendendo esempio da altre realtà pediatriche italiane.
Una macchinina per ridurre l’ansia prima della sala operatoria
Una macchinina per alleggerire il tragitto dei più piccoli ricoverati verso la sala operatoria, introducendo la dimensione del gioco per ridurne l’ansia. E perché no un’autopompa.
«Facciamo di tutto per fare sentire i bambini poco all’ospedale.
Ci proviamo con i giochi, i libri, i medici clown che ci assistono da sempre ogni sabato portando un sorriso.Credo che ai bambini la cosa piacerà parecchio…speriamo solo di non fare danni», ha concluso scherzando il dottor Paolo Serravalle.
(ilaria colella)