Châtillon: in tanti per l’addio a Ivan Gioacchino Piccolo
Il pioniere degli arbitri di calcio valdostani è stato salutato questa mattina nella chiesa parrocchiale; Ugo Navillod: «Ci hai reso orgogliosi di far parte di una squadra»
In tanti per l’addio a Ivan Gioacchino Piccolo, pioniere degli arbitri di calcio valdostani.
Piccolo, pensionato Tecdis, è scomparso il 31 dicembre all’età di 77 anni all’ospedale di Aosta.
Per l’ultimo saluto si è riempita la chiesa parrocchiale di Châtillon.
In tanti per l’addio a Ivan Gioacchino Piccolo
Banchi pieni e occhi lucidi, questa mattina, per l’addio a Ivan Gioacchino Piccolo.
A fianco della famiglia, di amici e conoscenti, c’erano tanti volti noti del calcio valdostano.
Giocatori, allenatori e dirigenti si sono ritrovati per salutare un uomo che in 53 anni di attività svolta con passione, correttezza e intelligenza ha saputo meritarsi stima e rispetto.
Ad accompagnare il feretro sono stati i “suoi arbitri” della sezione di Aosta dell’AIA.
Ugo Navillod: «Caro Ivan, siamo addolorati e spaventati»
Al termine della cerimonia religiosa, ha preso la parola il presidente dell’AIA valdostana, che con Piccolo ha condiviso anche l’esperienza lavorativa alla Tecdis.
«Caro Ivan, siamo addolorati e spaventati – ha detto Ugo Navillod -. Tu ci sei sempre stato nelle vesti di maestro, amico, consigliere ed esempio per tutti noi. Non è facile pensare che non potremo più chiederti consiglio sull’attività che svolgiamo. Hai tracciato un solco grazie alla serietà e al rigore morale, sapevi essere severo quando era necessario, ma anche buono e generoso».
Ugo Navillod: «Ci hai reso orgogliosi di essere parte di una squadra»
«Cercavi sempre una soluzione concreta – ha aggiunto Navillod -. Eri dotato di grande competenza e non hai mai smesso di avere fiducia nel futuro, hai dato consigli preziosi a intere generazioni di giovani arbitri. Ci hai reso orgogliosi di essere parti di una squadra, specialisti di un compito che richiede capacità tecniche e morali».
Ugo Navillod: «Ci mancherai molto, molto, molto, grazie per quello che hai seminato»
«Saremo sempre vicini a Claudia, Federico (la moglie e il figlio, ndr) e alle persone care della tua famiglia – ha concluso Navillod -. Ci mancherai molto, molto, molto, a me, personalmente, mancherai tantissimo. Grazie per quello che hai seminato, “zio” Ivan».
(d.p.)