Aosta, la «signora Montessori» fa saltare l’accordo sulle mense scolastiche
La mozione de la Renaissance per arrivare a rivalutazione dell'ambiente dove i bambini passano tante ore, si arena per lo strano emendamento proposto dall'assessore all'Istruzione Samuele Tedesco
Correggere la dicitura «signora Montessori» con «dottoressa Montessori» in una mozione riguardante l’ambiente (da migliorare) delle mense scolastiche del comune di Aosta.
Risultato? Mancato accordo e iniziativa rispedita al mittente con tanto di risentimento da parte di chi l’ha presentata.
Il caso
Tutto questo è avvenuto nel consiglio comunale di Aosta, nell’ambito di una mozione presentata dal capogruppo de La Renaissance, Giovanni Girardini.
In una delle poche iniziative mantenute, dopo che la minoranza ha deciso di stralciare 12 dei 14 punti all’ordine del giorno rimasti per non perdere tempo, Girardini chiedeva una cosa tutto sommato semplice: rendere più vivibili gli ambienti dei bambini.
L’ambiente delle mense scolastiche
Il capogruppo di Renaissance, dopo una serie di sopralluoghi nelle diverse mense scolastiche, ha evidenziato come tanti locali «manchino di attenzione all’atmosfera».
Ricordando quanto fatto, appunto, dalla «signora Montessori» e dai metodi promossi dalla stessa, Girardini ha evidenziato come tante strutture in giro per l’Italia siano «veramente a misura di bambino» e questo perché «gli ambienti vissuti dai piccoli hanno bisogno di attenzione».
Girardini ha fatto così l’esempio delle mense della scuola del Ponte di Pietra, «praticamente in uno scantinato», peraltro senza «quadri e colori» e con assistenti «senza divise o segni di riconoscimento».
Da qui la richiesta di «fare più attenzione a questi ambienti, per dare più luminosità nel caso di locali seminterrati o comunque più colore e allegria».
La replica: «no signora, ma dottoressa Montessori»
Quella che sembrava poter essere un’iniziativa condivisibile e accoglibile con qualche modifica, si è invece rivelata una figura quantomeno rivedibile.
L’assessore all’Istruzione, Samuele Tedesco, dapprima ha quasi “elogiato” la mozione, pur mettendo alcuni puntini sulle i.
«Il tema è emerso molte volte nei dibattiti in commissione – ha spiegato Tedesco -, sia per quanto riguarda gli ambienti, che per le attività proposte al momento del pasto. Effettivamente ci sono locali spogli e alcuni senza luce naturale».
Se alcune scuole sono state decorate con figure stilizzate e colori, per altre l’idea è quella di arrivare a un progetto che coinvolga anche «istituzioni che si occupano di design applicato – ha continuato Tedesco -, così da permettere ai ragazzi più grandi di sviluppare idee che andrebbero applicati anche da altre parti delle scuole».
Poi, la richiesta di emendamento.
Riguardante in primis alcune parti in premessa, ma anche la richiesta di sostituire il termine «signora Montessori» con «dottoressa Montessori».
Come a dire, ancora una volta, la forma ha ragione della sostanza; e Girardini agisce di conseguenza.
«In francese, monsieur e madame si usano anche per il presidente della Repubblica – ha tuonato il capogruppo di Renaissance -. Un conto sarebbero emendamenti di sostanza, ma farmi bacchettare da un professore mi sembra una presa in giro, non sono arrivato a 58 anni per farmi trattare in questa maniera».
Con tanti saluti all’accordo su ambiente, mense scolastiche, accoglienza, colori e bambini.
(al.bi.)