Attilio, 90 anni, è il nonno delle nevi, maestro di sci da 300 clienti a stagione
Classe 1933, Attilio Ducly vive a Chamois e indossa con orgoglio la giubba rossa dei professionisti della montagna; è il maestro di sci più anziano d'Italia ancora in attività dopo Giovanni Salvoldi, classe 1932, della Scuola di sci e snowboard Monte Pora
Attilio, 90 anni, è il nonno delle nevi, maestro di sci da 300 clienti a stagione.
Servirebbe un libro intero per raccontare la storia di Attilio Ducly, premiato in occasione dell’assemblea annuale dei maestri di sci della Valle d’Aosta.
Attilio è tra i maestri di sci più longevi d’Italia, secondo solo a Giovanni Salvoldi, classe 1932, iscritto alla scuola di sci e snowboard Monte Pora.
Classe 1933, a febbraio prossimo saranno 91 anni, Attilio Ducly vive nel paese da favola di Chamois dove le auto non arrivano e dove l’unico mezzo è la funivia.
«Io sono diventato maestro di sci alpino tardi – commenta la giubba rossa – all’età di 52 anni in quanto prima ero atleta degli sci stretti al Centro Sportivo Esercito di Courmayeur.
L’arzillo nonno che ricorda tutto e guida ancora l’auto, ha fatto un po’ tutti i mestieri, dal pastore in estate in quanto l’inverno era dedito alla scuola, al muratore poi ancora imprenditore edile e infine per ben quindici anni primo cittadino di Chamois dopo essere stato per cinque anni assessore all’agricoltura per la Comunità Montana Monte Cervino.
La scuola di sci di Chamois con Agostino De Zordo
Insieme ad Agostino De Zordo – un altoatesino conosciuto alle Olimpiadi del 1956 partecipando come penultimo tedoforo – ha fondato la Scuola di sci di Chamois.
«Questo è il più bel ricordo della mia vita – dice emozionato il novantenne -.
Spiace che da quest’anno la scuola non esista più e a Chamois si possano trovare solo liberi professionisti, d’altronde i tempi cambiano e ormai i volontari sono sempre meno, quindi bisogna pagare tutti, dal direttore alla segretaria e le finanze per il nostro piccolo comune sono sempre più esigue».
Vita all’aria aperta e alimenti genuini
Come ha fatto a vivere sino a questa età in forma perfetta?
«Ho sempre vissuto una vita sana, all’aria aperta mangiando alimenti genuini.
Vado a letto verso le 22 e mi alzo alle 6 preparandomi la colazione sempre con cose genuine preparate in casa.
È importante nutrirsi bene al mattino per poi mantenersi leggeri per pranzo e cena».
7/8 ore al giorno sugli sci a insegnare
Quante ore insegna al giorno?
«Sette, otto ore al giorno con qualsiasi tempo, sia che nevichi o che ci sia il sole, la stagione passata ho fatto lezione a oltre 300 persone, addirittura ho dei clienti che vogliono sciare solo con me e questo mi rende orgoglioso perché vuol dire che, nonostante l’età, sono ancora un valido maestro».
Come è cambiata Chamois, il comune di alto d’Italia in questi anni?
«Tantissimo, oggi il paese è frequentato da meno turisti rispetto a una volta.
Qui arrivavano i dipendenti dell’Olivetti di Ivrea, gli operai della Montefibre di Châtillon, industrie che oggi non esistono più.
Ma io preferisco così rispetto al turismo di massa di una volta.
Adesso vengono per lo più famiglie con bambini o ragazzi che vogliono imparare a sciare, ospitiamo qualche gara dell’Asiva e basta e a me va bene così».
L’ambiente naturale al primo posto
Attilio è stato anche uno strenuo difensore dell’equilibrio ambientale della zona, opponendosi all’idea di costruire una strada per le auto che portasse in paese.
«Abbiamo preferito la funivia che è stata inaugurata nel 1955; prima si scendeva a valle a piedi con un mulo che ’scambiavamo’ con chi aveva bisogno, per trasportare un po’ di tutto.
Non ci è mai interessata più di tanto l’innovazione, certo abbiamo sviluppato e promosso lo sci alpino con piste e impianti e ricordo che i primi skilift ce li ha donati il comune di Chamonix».
Sposato con Delfina Rigollet, 85 anni, ha avuto tre figli, Patrizia, Adriana e Osvaldo.
Unico rammarico, in questa stagione dello sci appena inaugurata non potrà più insegnare lo sport che ama poichè la Scuola di Sci di Chamois è stata chiusa.
«Non è che non posso – precisa Attilio – posso insegnare a chi si rivolge direttamente al sottoscritto.
Chiaramente non pretendo il tariffario dei maestri, ridurrò il mio compenso ma quello che mi fa piacere è che potrò indossare sempre la divisa rossa deimaestri della Valle d’Aosta.
Potrei iscrivermi alla Scuola Sci di Valtournenche o di Torgnon ma per me è un po’ faticoso tutti giorni andare fin là».
«Sai cosa c’è di bello a Chamois? Svegliarsi all’alba e godere il panorama che la natura offre; adesso anche i camosci si avvicinano sempre più al centro abitato, non era mai successo».
Nella foto di Roger Berthod in alto, un scatto di Attilio Ducly alla recente assemblea dei maestri di sci.
(massimo altini)