Autostrada, limitazioni al traffico sull’Ivrea-Santhià, associazioni imprenditoriali all’attacco
Adava, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Cna e Coldiretti sul piede di guerra per le limitazioni al transito che partiranno da giovedì 14 dicembre; il presidente Testolin scrive a Ativa per trovare soluzioni condivise
Le associazioni imprenditoriali valdostane sono sul piede di guerra per l’ennesimo disagio alla viabilità, tradotto nelle nuove limitazioni al traffico decise sull’autostrada e, in particolare, sul raccordo A4/A5 Ivrea-Santhià.
Adava, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Cna e Coldiretti, infatti, bocciano in maniera netta e decisa l’istituzione del doppio senso di marcia sulla carreggiata in direzione Ivrea a partire da metà gennaio 2024, ma anche il divieto di transito per i mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate in entrambe le direzioni, previsto da domani, giovedì 14 dicembre.
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha evidenziato «le proprie preoccupazioni per la criticità venutasi a creare, inviando una nota ad Ativa e tutti gli interlocutori istituzionali e alle organizzazioni di riferimento, nella quale si esprime la piena disponibilità al fine di trovare idonee soluzioni per affrontare insieme la problematica, affinché non vengano penalizzate le esigenze dei territori interessati».
Proteste per le modifiche alla viabilità
L’ennesimo colpo sulla viabilità legata alla nostra regione, si va ad aggiungere, come ben sappiamo, alle chiusure periodiche del Tunnel del Monte Bianco, nonché allo sop della ferrovia Aosta-Ivrea per lavori di elettrificazione.
Gli imprenditori rossoneri denunciano una «complessa situazione logistica» che, combinata con «nuove restrizioni», avrà inevitabili «ripercussioni negative sull’intera economia locale e sulla mobilità di residenti, turisti e imprese».
Adava: «Ci vuole attenzione per il turismo»
E i presidenti delle associazioni di categoria non le mandano a dire.
«Le restrizioni al raccordo A4/A5 avranno un impatto significativo sul turismo valdostano, già provato da altre criticità logistiche – attacca il presidente Adava, Luigi Fosson -. È sufficiente considerare che sia sabato che domenica scorsi, in occasione del ponte dell’Immacolata, a partire già dal primo pomeriggio, la rete autostradale valdostana era in sofferenza con una coda continua da Verrès sino all’innesto di Santhià».
Luigi Fosson lancia una provocazione.
«A volte mi domando che cosa spinga questi nostri ospiti e turisti a ritornare nei weekend successivi dopo un’esperienza di questo tipo – continua Fosson -. Come categoria, chiediamo un’attenzione particolare a questa criticità per salvaguardare il turismo in Valle d’Aosta».
Confcommercio: «Influenze pesanti sul commercio»
Parte all’attacco anche Graziano Dominidiato, presidente di Fipe-Confcommercio VdA.
«Le nuove limitazioni al traffico influenzeranno pesantemente anche il settore commerciale – esclama Dominidiato -. Soprattutto nei periodi di festività, una parte rilevante dei consumi e degli acquisti nel nostro settore sono effettuati da parte di turisti che raggiungono la città di Aosta e le molte località turistiche montane valdostane. Confcommercio invita le autorità a considerare soluzioni alternative per mitigare il disagio subito».
Confindustria: «Industria duramente colpita»
Si accoda alle proteste il presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Francesco Turcato.
«Il settore industriale valdostano sarà duramente colpito da queste nuove restrizioni – tuona Turcato -. La limitazione al transito dei mezzi pesanti comprometterà la catena di approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti industriali. Chiediamo un dialogo costruttivo con le istituzioni per trovare soluzioni che garantiscano la continuità operativa delle aziende e la sostenibilità del settore industriale in Valle d’Aosta».
CNA: «Spostamenti ancora più complicati»
Traccia una previsione nefasta il presidente di Cna Valle d’Aosta, Andrea Caruso.
«Con il nuovo anno, l’unico modo per raggiungere la nostra regione sarà per mezzo del trasporto su strada, con un aumento notevole di traffico su gomma – analizza Caruso -. Questi lavori andranno sicuramente a intensificare i rallentamenti autostradali, rendendo ancora più complicati gli spostamenti da e per la nostra regione. Siamo consapevoli che è fondamentale salvaguardare la sicurezza delle persone e degli utenti, ma, proprio per questo, sarebbe stato auspicabile un monitoraggio delle infrastrutture più puntuale, un coordinamento nella pianificazione lavori più attento e sul lungo periodo, in modo da non doverci trovare come ora una regione quasi inaccessibile».
«Infrastrutture di interesse pubblico»
E il coro delle associazioni lancia un’ultima stilettata, ricordando come la gestione sia in mano a un soggetto privato (Ativa S.p.a.), ma che le «infrastrutture autostradali sono un bene di interesse pubblico – concludono le associazioni -. Pertanto, su iniziative di questo genere, che inevitabilmente influenzano l’intera economia e società, sarebbe stato auspicabile un confronto preventivo quantomeno con l’Amministrazione regionale se non anche con le organizzazioni di rappresentanza degli operatori economici».
(al.bi.)