Energia, scatta il mercato libero: «Non c’è fretta, prima di fare un contratto rivolgetevi alle associazioni di consumatori»
Le raccomandazione di Bruno Albertinelli, Federconsumatori, alle utenze del mercato a maggior tutela che dal mese di aprile finiranno nel mercato libero
Energia e mercato libero, cosa succederà a partire dal 2024?
Rete Civica Valle d’Aosta cerca di fare il punto della situazione nella conferenza organizzata questo pomeriggio, mercoledì 5 dicembre, all’Hôtel des Etats di Aosta, insieme a Bruno Albertinelli, referente di Federconsumatori.
Due le scadenze importanti maturate quasi contemporaneamente, ricorda Elio Riccarand: la fine del mercato di maggior tutela e il passaggio a un nuovo sistema tariffario da parte di Cva che conta circa 54 mila utenze in Valle d’Aosta.
«Chi esce dai servizi di maggior tutela deve scegliere a quale fornitore affidarsi e Cva è una delle possibili scelte» sottolinea Riccarand.
I consigli di Federconsumatori
«Non andate da nessuna parte, non ascoltate telefonate, non andate dai vari rivenditori locali» avverte Albertinelli ricordando le due scadenza del 10 gennaio, per la fine del mercato di maggior tutela per il gas e del 1° aprile per quello dell’energia elettrica.
«Andate sul sito dell’autorità, l’Arera, dove è possibile costruire un percorso sulla base dei propri consumi, per un anno, e individuare quali società, in quel momento, hanno le tariffe migliori per te» spiega il referente di Federconsumatori.
«A quel punto sei tu che chiami la società, e non il contrario».
«Fate attenzione prima di firmare un contratto, non c’è fretta, nessuno chiude il gas o la corrente – avverte Albertinelli -. Ci sono associazioni dei consumatori, punti di riferimento, politici che se ne stanno occupando, rivolgetevi a loro!»
Che fine farà il mercato di maggior tutela
Il 75% delle utenze elettriche, al momento, è nel mercato libero, rimane un 25%, circa 9 milioni di famiglie ancora nel mercato di maggior tutela, per la Valle d’Aosta circa 40 mila utenze, 33 mila delle quali
Cosa succederà alla scadenza di aprile?
Albertinelli spiega che per circa 4,5 milioni di persone, le cosiddette categorie vulnerabili, gli indigenti, chi già percepisce il bonus sociale e gli over 75 anni, non cambierà nulla, rimarranno sempre nel mercato di maggior tutela.
Gli altri 4,5 milioni che passeranno al mercato libero non sono obbligati a fare una scelta immediata, possono rimanere con il loro fornitore che proporrà, nel caso delle utenze del gas, un contratto Placet controllato dall’autorità.
Le utenze elettriche saranno divise, a livello nazionale, in 26 utenze di circa 200 mila utenze ciascuna, la Valle d’Aosta ricade nella fascia Nord1, dive saranno fatte delle aste per gestire le utenze in un regime di mercato di tutela graduale fino al 2027.
La struttura della bolletta, quanto aumenterà
Per capire cosa succederà alla bolletta delle utenze valdostane, spiega Elio Riccarand, occorre capirne la struttura, prima di tutto.
La voce “A” delle bollette, la spesa materia energia che pesa per circa il 40% sulla spesa, sarà l’unica voce sulla quale il fornitore potrà agire incidendo sulla quota fissa della commercializzazione e sul consumo energia (la spesa maggiore, calcolata in base ai kWh consumati a partire da un prezzo che varia ogni bimestre).
Il corrispettivo del prezzo energia per il mercato di maggior tutela (per la Valle d’Aosta gli utenti di Enerbaltea) era stabilito dall’Arera, nel mercato libero dal fornitore, per Cva era dato da Arera con un sconto del 40%.
Secondo le proiezioni che Rete Civica ha tentato di fare per capire cosa succederà alle bollette, le utenze di Cva –che dal 1° gennaio applicherà le nuove tariffe a prezzo fisso e invariabile per sette anni- registreranno un aumento medio, rispetto alla bolletta calcolata co il corrispettivo energia di ottobre (0,072 euro/kWh) di circa 100 euro (per un utenza media con un consumo medio annuo di circa 2.000 kWh).
Il maggio costo della voce energia (0,1193 euro/kWh il corrispettivo che sarà applicato da gennaio) sarà compensato da una riduzione della voce energia di 33 euro (69 euro il costo attuale, 36 la nuova offerta), ma, dice Riccarand, «ci sarà comunque un maggiore costo di 65/70 euro».
Per gli utenti Enerbaltea, che nella bolletta di questo mese avevano un corrispettivo energia di 0,1170 euro/kWh, un passaggio a Cva comporterebbe un risparmio di circa 30 euro l’anno.
«Viceversa un utente Cva che adesso ha lo sconto del 40%, dal prossimo anno pagherà dai 95 ai 100 euro in più – sottolinea Riccarand evidenziando come Cva sia una società pubblica -. Qui si apre un discorso di carattere politico, quale scelta può e deve fare la Regione?».
Qual è la posizione della Regione?
La consigliera regionale Chiara Minelli (Pcp) ricorda di aver portato la questione all’attenzione del Consiglio Valle con una interrogazione discussa lo scorso 23 novembre.
Minelli chiedeva quali interlocuzioni la Regione avesse avviato con Cva, quali simulazioni avesse fatto sulle future bollette, e quali iniziativa Cva intendesse avviare per evitare che le utenze di Enerbaltea migrassero verso altre società nazionali.
«Il presidente Testolin ha risposto che non ci sono state interlocuzioni con Cva. Dal nostro punto di vista non è accettabile la passività della Regione – commenta Minelli -. La Regione ha il dovere di dare degli indirizzi. Non ha fatto nessuna valutazione pur avendo un dipartimento competente, ha delegato tutto a Cva».
«E’ vero che il prezzo è bloccato per 7 anni, ma resta un’incognita. Una questione aperta di cui si riparlerà» conclude Minelli.
(erika david)