Stelle al merito: «lavorare anche per concorrere al bene comune»
Al salone Viglino, la cerimonia di consegna delle decorazioni ad Alessandro Neyroz e Luciano Rigazio. Patrizia Joris ha ricevuto la Stella dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Stelle al merito: «lavorare anche per concorrere al bene comune».
Lavorare significa anche concorrere al bene comune.
Un ispirato intervento in tema di ‘Educhiamoci al lavoro, tra filosofia e pragmatismo’ del Console onorario dei Maestri del Lavoro Luigi Busatto ha aperto al salone Viglino di palazzo regionale, la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro.
100 anni di Stelle al merito
La decorazione compie 100 anni ed è per questo motivo che la consegna che avviene solitamente in occasione della Festa dei Lavoratori il 1º maggio, è slittata a oggi.
Al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha accolto una rappresentanza di neo Maestri, tra i quali Patrizia Joris, una dei tre neo Maestri del Lavoro.
Gli altri due sono Alessandro Francesco Neyroz e Luciano Rigazio.
Lavoro, contributo solidale alla società
Partendo dall’esempio di un complimento a una classe della scuola dell’infanzia, «un bel lavoro» espresso per un lavoro di gruppo, il Console onorario dei Maestri del Lavoro Luigi Busatto ha ricordato come «lavorare significa concorrere al bene comune» e citando la Costituzione, sottolineando «il lavoro come contributo solidale alla società».
«Il lavoro non è solo autonomo o dipendente.
Pensiamo all’imprenditore che dà occasioni di lavoro, alla casalinga, al genitore che alleva il figlio, ai volontari che aiutano – ha spronato alla riflessione Busatto -.
Non si lavora solo per sopravvivere ma per la crescita della comunità dove viviamo».
Il ruolo della scuola
Busatto ha segnalato la «scuola come lavoro».
Ma una scuola che deve saper stimolare curiosità e interesse ed esaltare i talenti» parlando di abbandono scolastico e della larga fetta dei NEET «giovani senza educazione, senza formazione e senza lavoro».
Il Console onorario dei Maestri del Lavoro ha messo in luce come la scuola sia disallineata al mondo del lavoro.
«Crescita e sviluppo non possono prescindere dalla cultura scientifica e tecnologica ma anche da creatività, organizzazione, conoscenza, merito.
Spetta alla scuola orientare la formazione per l’acquisizione delle competenze di base» ha concluso Busatto.
«Diritto e tutela del lavoro, cardini della democrazia»
La funzionaria dell’Ispettorato nazionale del Lavoro di Aosta Angela Giorgio è intervenuta al posto del direttore Angelo Serina, impegnato a Torino nell’analoga consegna delle Stelle al merito.
«Diritto e tutela del lavoro sono cardini di ogni ordinamento democratico» ha detto la funzionaria secondo la quale, «alle difficoltà del mercato globale e alla crisi si può rispondere solo con la competitività e con la qualità del prodotto».
Sicurezza come patrimonio imprescindibile per ogni lavoratore
La dottoressa Giorgio ha parlato anche di sicurezza sui luoghi di lavoro, «per la quale è imprescindibile il coinvolgimento di ogni singolo lavoratore, considerato il numero ancora troppo alto di incidenti e infortuni sul lavoro».
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha offerto una riflessione sul contributo che ognuno di noi, ogni giorno, è chiamato a dare per lo sviluppo della società, attraverso il suo lavoro.
Il lavoro di deve rendere orgogliosi, orgogliosi di appartenere a una famiglia.
E sull’importanza della famiglia, richiamata anche dal Console dei Maestri del Lavoro Luigi Busatto, si è soffermato Testolin parlando di «lavoro tra i più importanti e sottopagati e più caratterizzanti della nostra società».
E compito dell’amministrazione regionale sostenere politiche occupazionali, promuovendo investimenti e sicurezza e sostenendo iniziative rivolte all’inclusività – ha concluso Testolin, non dimenticando di esaltare l’intraprendenza degli imprenditori e ringraziando i due Neo Maestri Rigazio e Neyroz «per aver messo le loro capacità in tema di agricoltura a servizio della società valdostana».
Chi sono i neo Maestri del Lavoro
Patrizia Joris
Classe 1962, ha iniziato a lavorare come dattilografa alle dipendenze di Enel SpA nel 1981; ha svolto attività amministrative fino al 1987 e ha poi operato nel settore delle risorse umane. Nel 2001, ha svolto un ruolo attivo nel processo di trasferimento del rapporto di lavoro del personale in occasione del passaggio a CVA SpA.
Nel corso della ultraquarantennale carriera si è dedicata alla formazione e all’addestramento dei giovani neoassunti, occupandosi ancora oggi di amministrazione del personale.
Luciano Rigazio
Classe 1948, Rigazio ha conseguito la laurea in Scienze Agrarie nel 1972.
Ha cominciato la sua attività lavorativa come impiegato al Centro Studi Ricerche Beticole dell’Eridania e ha lavorato come tecnico del settore agricolo all’azienda Villa Banfi in Montalcino.
Ha poi lavorato all’Institut Agricole come enologo, sperimentatore e ricercatore e docente di Viticoltura ed Enologia.
In pensione dal 2007, ha continuato a collaborare con l’IAR per la valorizzazione e lo sviluppo del comparto vitivinicolo valdostano.
Alessandro Francesco Neyroz
Classe 1957, diplomato perito agrotecnico nel 1978, ha iniziato la sua attività di insegnante e ricercatore di Agronomia all’Institut Agricole Régional fino alla pensione.
Ha contribuito, in qualità di docente, ai corsi di formazione per giovani agricoltori ma anche corsi di foraggicoltura, agronomia e produzione agricola.
È stato anche presidente della Cooperativa del Latte di Châtillon e della Crotta de Vegneron di Chambave; in pensione dal marzo 2021, ha messo a disposizione di tanti giovani professionalità, competenza, conoscenze e grande capacità di ascolto.
Nella foto in alto, da sinistra Luigi Busatto, Luciano Rigazio, Renzo Testolin, Alessandro Neyroz e Angela Giorgio.
(cinzia timpano)