Insieme per le Cime Bianche presenta l’avvocata Beacco: «Resisteremo con ogni mezzo necessario»
La raccolta fondi promossa dal comitato Insieme per le Cime Bianche ha raggiunto quota 12.700, «Abbiamo risorse economiche e intellettuali siamo pronti per questa battaglia politica e culturale»
«Abbiamo risorse economiche e intellettuali siamo pronti per questa battaglia politica e culturale. Resisteremo con ogni mezzo, anche mettendoci davanti alle ruspe se sarà necessario», suonano come una dichiarazione di guerra le parole con le quali Alexandre Glarey (Valle d’Aosta Aperta) chiude la conferenza stampa di questo pomeriggio, convocata per fare il punto della situazione sulle iniziative del comitato Insieme per le Cime Bianche.
«Il nostro vuole essere anche un appello al governo regionale a riflettere su quello che sta facendo» precisa Glarey.
«Fermatevi e riflettete su quel modello di sviluppo, non solo economico, volete proporre per la Valle d’Aosta e se vorrete “tirare dritto”, noi ci saremo. Siamo pronti».
Emanuela Beacco, un’avvocata per il Vallone di Cime Bianche
La determinazione di Glarey è supportata dal nuovo sostegno alla causa dato dall’avvocata Emanuela Beacco, del foro di Monza, esperta in diritto amministrativo, ambientale, valutazione impatto ambientale e valutazione strategica.
«Non potevamo far passare in silenzio l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Defr 2024-2026, che prevede “l’avvio dell’iter autorizzatorio di fattibilità tecnico-economica per il collegamento intervallivo Cime Bianche”. Tradotto dal burocratese: tirare dritto. Come già detto resisteremo con ogni mezzo necessario» dice l’attivista di VdA Aperta.
«L’avvocata rappresenterà il Comitato al Tar e oltre perché siamo pronti ad andare lontano anche se speriamo che il governo regionale abbia un momento di ripensamento» sottolinea Glarey.
«The fish cannot got to the court (Il pesce non può andare in tribunale), a portare l’ambiente, e quindi il pesce, in tribunale sono le associazioni e i comitati, sentinelle del territorio» sottolinea l’avvocata Beacco che il 1° ottobre è salita con i suoi collaboratori nel Vallone per conoscere e capire con i suoi occhi la situazione.
La legale del comitato ricorda come l’ambiente, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile sono un limite all’attività di impresa sancito dalla Costituzione e come questo abbia per l’Unione Europea un ruolo fondamentale.
Due sono i binari sui quali la difesa legale del Vallone può muoversi, quello interno che si rivolge al giudice amministrativo per annullare eventuali atti illegittimi, e quello superiore che va dritto a Bruxelles.
Riguardo alla legittimazione processuale il comitato incassa il supporto di Valle Virtuosa, ente giuridicamente riconosciuto, per bocca del presidente Paolo Meneghini.
Petizione, raccolta fondi e attività di Insieme per le Cime Bianche
Annamaria Gremmo, ideatrice insieme a Marco Soggetto del progetto fotografico L’ultimo Vallone Selvaggio, ha introdotto la conferenza di questo pomeriggio ricordando le tappe che il Comitato, dopo la sua presentazione ufficiale del 17 maggio 2023, ha percorso.
In primis la petizione internazionale che sfiora le 20 mila firme certificate, poi la Salita al Vallone del 5 agosto, con circa 300 partecipanti, la raccolta fondi lanciata per finanziare la resistenza legale al progetto della mega funivia con oltre 12.700 euro e la partecipata serata con lo scrittore Marco Albino Ferrari e Pietro Lacasella.
Obiettivo principale del comitato, sottolinea Gremmo è «creare pluralità di voci, fare rete tra realtà unite da ideali ed intenti comuni, esportare la causa del Vallone e diffonderla a livello nazionale».
(erika david)