Salario minimo: 70 mila firme per legge a 10 euro l’ora
Unione popolare presenterà le firme al Senato martedì 28 novembre
10 euro l’ora. E’ il salario ritenuto minimo da Unione Popolare, che ha presentato 70 mila firme per sostenere una nuova legge di iniziativa popolare. Un numero ampiamente superiore alle 50.000 firme prescritte per la presentazione di una legge di questo tipo.
Martedì 28 novembre, alle 11, Unione Popolare consegnerà al Senato le firme.
«Portiamo in Parlamento una risposta ai bisogni popolari, quelli che chi siede tra i banchi del Governo ignora, quelli che il potere mediatico non porta sugli schermi TV né sui giornali” – dichiara Luigi De Magistris, portavoce di UP. Che aggiunge: “Una risposta che, se diventasse legge, permetterebbe a milioni di lavoratori e lavoratrici di uscire dalla trappola del lavoro povero, di restituir loro almeno una parte dell’enorme ricchezza che producono ogni giorno, sgobbando e faticando, e che oggi rimane incollata alle tasche di pochi. Il tutto all’insegna dell’applicazione di quell’articolo 36 della Costituzione che prevede l’obbligo di una retribuzione “sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».
Altre proposte
Rispetto alle altre proposte di salario minimo, ad esempio a quella presentata dalle opposizioni parlamentari (M5S, Pd, Avs e Azione) di 9 euro l’ora, il testo di UP prevede una cifra di 10 euro lordi l’ora. 10 euro è pari all’80% del salario mediano italiano, una percentuale che garantisce paghe degne, senza contraccolpi occupazionali. Altra differenza fondamentale, è che nel disegno di legge di UP non sono previsti incentivi per le imprese. In pratica: l’aumento degli stipendi non peserà sulla finanza pubblica, ma sarà a carico delle imprese.
(re.aostanews.it)