Aquile naziste sui cancelli di casa: la Corte d’Appello conferma la condanna
Anche per i giudici di secondo grado Fabrizio Fournier è responsabile di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna a 5 mila euro di multa a Fabrizio Fournier, 59enne valdostano accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. La pronuncia dei giudici di secondo grado è arrivata oggi, 22 novembre. Era a processo perché sui cancelli di casa aveva installato un’aquila nazista e i triangoli cuciti sulle divise degli internati.
Confermati anche i risarcimenti alle parti civili. Si tratta della Comunità ebraica di Torino (20 mila euro); la Regione Valle d’Aosta (10 mila euro); e l’Anpi (5 mila euro).
La vicenda risale al 2018.
Aquile naziste sul cancello: condanna confermata
La decisione di secondo grado ha confermato il verdetto del 2021 del giudice monocratico Maurizio D’Abrusco. Secondo quanto emerso dalle indagini della Digos, Fournier aveva fatto installare su due cancelli di ingresso della propria abitazione a Saint-Vincent un’aqulia nazista e i triangoli che venivano cuciti sulle divise degli internati nei campi di concentramento.
Non solo. Secondo l’accusa l’uomo aveva pubblicato anche dei video con contenuti negazionisti. Messaggi negazionisti sarebbero stati inviati anche tramite WhatsApp. E ancora. Il 59enne, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe lamentato con gli amici di essere nato il 27 gennaio, giorno della Memoria.
Secondo la difesa, i simboli (poi rimossi) avrebbero fatto riferimento all’esoterismo.
(t.p.)