Strage di manzi sulla tratta ferroviaria di Cognon, a Saint-Christophe: morti 20 capi su 22
Le bestie stavano probabilmente rientrando nella stalla, ma sono sfuggite al controllo dell'allevatore infilandosi in un varco non protetto che dà direttamente sui binari. Un testimone: «Poteva esserci un bambino»
È stata una strage di manzi quella che si è verificata ieri sui binari all’altezza di Saint-Christophe. Sono 20 su 22, secondo un testimone che assistito all’incidente, i capi di bestiame uccisi in località Cognon dal treno partito ieri dalla stazione di Aosta alle 16.42.
«Una carneficina! – ha raccontato commosso il testimone, raccontando lo schianto – Per un allevatore le bestie sono tutto. Una tragedia assistere alla morte di così tanti animali».
Perché gli animali erano sui binari? La ricostruzione dei fatti secondo un testimone
Secondo quanto raccontato, la mandria stava per essere riportata dal pascolo nelle stalle. Ma i manzi, sfuggiti al controllo dell’allevatore, si sarebbero immessi, dalla rotonda che collega località Gerardin a località Condemine a Saint-Christophe, in una stradina laterale.
La vietta, che si collega a località Meysattaz, è adiacente alla ferrovia e presenta in un punto un accesso libero ai binari che ieri non era protetto.
Da lì, uno dietro l’altro i manzi, 22 in totale tra i 2 e i 3 anni, si sarebbero immessi sui binari.
«Per loro – ha spiegato il testimone – le rotaie rappresentano una strada da percorrere, una volta lungo i binari hanno continuato a procedere in fila in direzione Aosta. Non c’è stato niente da fare. È stata una questione di minuti, non siamo riusciti a farle tornare indietro, e il treno è arrivato».
Lo scontro ha causato la morte di 2o dei 22 manzi lungo i binari. Dai ieri il Corpo Forestale è al lavoro per rimuovere i resti dell’impatto dai binari e dalle zone limitrofe.
Le carcasse sono state definitivamente rimosse dalla strada ferrata all’altezza di Cognon questa mattina, dal ponte che si trova appena poco lontano da regione Borgnalle. L’intervento di un elicottero intorno alle 11.30 ha permesso il ripristino definitivo della viabilità ferroviaria.
«Poteva esserci un bambino»
«Questa volta è successo a dei manzi – ha chiosato il testimone – ma poteva esserci chiunque. Anche un bambino, che giocando ad esempio con un pallone si sarebbe potuto ritrovare facilmente sulle rotaie. Quell’accesso è pericolosissimo».