Povertà: 36 tonnellate di alimenti raccolti dalla Colletta alimentare
In Valle d'Aosta ogni mese 3200 persone chiedono aiuto per poter mangiare. Fenomeno working poor evidente
La generosità pesa 36 tonnellate. Dato in aumento di una tonnellata: l’anno scorso furono 35 quelle raccolte. Sono i generi alimentari raccolti in occasione della Colletta Alimentare che sabato 18 novembre ha coinvolto un centinaio di punti vendita e un piccolo grande esercito di oltre 400 volontari, in rappresentanza di tante associazioni ed enti che lavorano a favore dei bisognosi, che ha invitato al dono, organizzato borse e scatoloni e ha trasportato le scorte fino al magazzino del Banco Alimentare, a Saint-Christophe.
«Il risultato è ottimo. Siamo soddisfatti della partecipazione anche alla luce delle difficoltà che sempre più incontrano le famiglie per fare quadrare i bilanci domestici», commenta Gianfranco Perron, uno dei responsabili della colletta.
La povertà: 1 su 10 non vive in modo dignitoso
Sono circa 3200 le persone, 1200 nuclei familiari, che si rivolgono agli enti caritativi della nostra regione e che il Banco Alimentare aiuta nella fatica del vivere quotidiano.
«Un numero che è aumentato di un buon 25% durante i mesi più duri del confinamento per la pandemia ma che non è mai tornato indietro», precisa la presidente del Banco Alimentare della Valle d’Aosta Marinella Ciarlo.
Si parla di nuovi poveri in tutta Italia e anche la Valle d’Aosta non fa eccezione. I dati del rapporto Carits 2023 su Povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo ‘Tutto da perdere’, presentati venerdì scorso in occasione della VII Giornata mondiale dei poveri che si è ricordata ieri, domenica 19 novembre, sono spaventosi. Si contano 5 milioni e 674 mila poveri assoluti, oltre 350 mila in più rispetto al 2021, come dire il 9,7% della popolazione; un residente su dieci, in Italia, non ha un livello di vita dignitoso. È allarme anche per le condizioni di povertà che affliggono il 13,4% dei minori, come dire un milione e 200 mila minorenni costretti a rinunciare a opportunità di crescita, salute, integrazione sociale e istruzione.
«Sono tempi molto difficili per tante famiglie; arrivare alla tristemente famosa quarta settimana è sempre più arduo e tanti si trovano costretti a chiedere aiuto. C’è ancora tanta vergogna nel cercare sostegno, soprattutto per coloro che hanno sempre avuto una vita dignitosa ma che ora non riescono a far fronte a tutto e così anche fare la spesa diventa una fatica», conclude Ciarlo.
Secondo la presidente del Banco Alimentare della Valle d’Aosta, anche chez nous il fenomeno dei working poor è ben presente.
Cinzia Timpano, Giorgia Gambino