Le Api valdostane raccontate da Ciriello sbarcano al Filmaker Festival di Milano
Api, il nuovo film, secondo capitolo della trilogia sull'adolescenza di Luca Ciriello, girato in Valle d'Aosta, debutta sabato 25 novembre
Ronzano anche queste, ma forse sono più innocue rispetto a quelle volano, sempre che non passino tra le mani di Gallo, Matte e gli altri per qualche modifica, sono le Api del nuovo film di Luca Ciriello in anteprima al Filmmaker di Milano.
Api è il secondo capitolo della trilogia sull’adolescenza del regista napoletano iniziato con Quaranta cavalli ambientato a Chioggia e che terminerà con il terzo capitolo, a Napoli.
Questa volta Ciriello sale ad Aosta per incontrare un gruppo di ragazzi alle prese con i loro inseparabili mezzi di trasporto le Api, i celeberrimi motocarri della Piaggio che tanto successo hanno sempre avuto in Valle d’Aosta tra agricoltori, artigiani e allevatori e, negli ultimi anni, grazie agli ultimi modelli, anche tra i giovanissimi.
Con questo nuovo lavoro, girato nell’estate 2022, Luca Ciriello indaga si un gruppo di ragazzi, di amici, il loro modo di trascorrere il tempo e di stare insieme, ma anche un territorio.
Soggetto e regia sono di Ciriello che lo produce insieme a Luca Bich per Lunia Film e L’Eubage.
Il film, cortometraggio di 20 minuti, gode del sostegno di Film Commission Valle d’Aosta, della produzione creativa di Luciano Barisone e sarà distribuito da Sayonara.
Sabato 25 novembre, alle 19.30 debutterà nella sezione Concorso Prospettive del Filmmaker festival di Milano, all’Arcobaleno Film Center.
Le Api
«C’è un territorio, la condivisione immediata di un codice, il tempo passato insieme. E poi ci sono loro: le Api» scrive Lucrezia Ercolani nella sinossi del film.
«Alla periferia di Aosta, un gruppo di ragazzi trascorre le vacanze estive su questi insoliti veicoli, vissuti come un guscio con cui avanzare nel mondo. Bisogna potenziarli, modificarli, aggiustarli. È con un fare artigianale che i giovani si prendono cura delle Api, il loro collante e unico interesse in un luogo che, pure, sembrerebbe offrire altri spunti con le sue montagne maestose».
«Luca Ciriello è riuscito a guadagnarsi la fiducia completa della tribù, lo notiamo nella libertà e nella spontaneità con cui questi ragazzi si esprimono, la macchina da presa non li inibisce ma anzi, sentono lo stimolo di mostrare la loro quotidianità – lanciando ingiurie all’occorrenza, anche se il vilipendio irriverente non esaurisce certo il loro rapporto col sacro, come mostrano le rivelatorie immagini finali. Il regista, nato a Napoli, si è dunque calato con abilità in un contesto geograficamente distante, con l’intento non di edulcorare ma di comprendere queste vite giovani».
A guidare le Api e Luca nel mondo dei giovani valdostani sono Simone Saba, Giulio Gallo, Jil Fiorot, Federico Romeo, Rudy Scavone, Matteo Elfieri, Pierre Yeuillaz, Claudine Rollet, Hélène Argentour, Alice Olivo, Andrea Mazzocchi, Erik Mammoliti, Simone Olivo, Simone Giacchino, Filippo Pugliese, Dyan Presti, Javier Blanc e Nicolas Jacquemin.
Luca Ciriello
Luca Ciriello, classe 1988, nato a Napoli, è documentarista, regista e produttore cinematografico.
Dopo la laurea in Filologia moderna si è formato alla Scuola di Cinema di Napoli Pigrecoemme e all’Atelier di Cinema del Reale FilmAp.
Nel 2017 ha fondato la società cinematografica Lunia Film.
Racconti dal Palavesuvio (2018) è il suo primo documentario.
Nel 2020 partecipa alle Giornate degli Autori a Venezia con il documentario Quaranta cavalli (Vincitore del Premio Laguna Sud), presentato e premiato in circa 70 festival italiani e internazionali.
Nello stesso anno partecipa, con il suo documentario L’armée rouge al Festival dei Popoli (Firenze) e al Fescaaal (Milano). Vince il premio del pubblico miglior documentario al Laceno D’oro (Avellino) con il film Ponticelli Terra Buona.
È in produzione il suo prossimo documentario Wasantha, the snake charmer, le cui riprese sono in corso in Sri Lanka.
(erika david)