Traffico di influenze illecite: Cassazione annulla la condanna, assolti definitivamente Gerardo Cuomo e Gabriele Accornero
La sentenza della Corte di Cassazione mette fine al procedimento nato dall'inchiesta Corruzione in VdA
Annullamento senza rinvio. La Corte di Cassazione ha scritto la parola fine, dopo 6 anni e 5 gradi di giudizio, sulla vicenda nata dall’inchiesta Corruzione in VdA. Intorno alle 20, la Suprema Corte ha infatti definitivamente assolto Gerardo Cuomo e Gabriele Accornero anche dall’accusa di traffico di influenze illecite.
«Certificato quanto sostenuto dall’inizio»
«È una sentenza che mi soddisfa molto – esclama l’avvocato Corrado Bellora subito dopo l’assoluzione -. A 6 anni dall’arresto di Accornero e dopo 5 gradi di giudizio, finalmente la Cassazione ha certificato quello che abbiamo sostenuto dall’inizio, cioè l’innocenza del mio assistito».
La richiesta del Procuratore generale
Insomma, la sentenza è andata anche oltre la richiesta del procuratore generale della Corte dei Cassazione.
In mattinata, infatti, il magistrato aveva chiesto l’annullamento con rinvio per Gabriele Accornero e Gerardo Cuomo.
L’appello bis
A marzo, nell’appello bis su presunti casi di corruzione nel contesto di alcune società partecipate in Valle d’Aosta, la Corte d’Appello di Torino aveva condannato Cuomo (5 mesi e 10 giorni) e Accornero (8 mesi) per traffico di influenze illecite.
Per entrambi era stata disposta la sospensione condizionale e la non menzione della condanna.
Le difese dei due imputati avevano chiesto l’annullamento senza rinvio della condanna o, in subordine, con rinvio.
La vicenda
La vicenda è nata da un’inchiesta della procura di Aosta su presunti casi di corruzione.
Nella tesi dell’accusa, il trasferimento di Deval dall’Autoporto di Pollein era avvenuto grazie alle pressioni di Rollandin, il quale avrebbe agito per favorire l’impresa di Cuomo.
Sempre per la procura, il politico sarebbe stato “ripagato” con un cambio gomme gratuite per la sua auto e con la possibilità di organizzare un comizio in ottica elezioni all’interno dell’azienda del grossista alimentare.
In questo contesto, Accornero sarebbe stato il trait d’union tra gli altri due imputati.
In primo grado, i tre erano stati assolti dall’accusa di associazione a delinquere. Erano però stati condannati per altri capi d’imputazione: 4 anni e 6 mesi per Accornero e Rollandin e 3 anni e 8 mesi per Cuomo.
La Corte d’appello di Torino, però, aveva riscritto il verdetto, riqualificando il reato contestato a Rollandin in corruzione impropria e dichiarando l’accusa prescritta.
Per corruzione per l’esercizio della funzione, però, erano stati condannati a un anno l’ex consigliere delegato del Forte e l’imprenditore.
La Cassazione
La Corte di cassazione, annullando con rinvio, aveva scritto che «in caso di assenza della spendita di competenze proprie» da parte di Accornero «andrà verificato se i fatti possano essere piuttosto ricondotti nella diversa ipotesi del traffico di influenze illecite».
La Suprema Corte aveva anche evidenziato come «la rilevata manifesta sproporzione tra la prestazione del privato», tradotta nel pagamento da parte di Cuomo dei lavori edili in casa di Accornero, «e quella del pubblico ufficiale» (Accornero stesso), «che ha consentito al Cuomo prima di conseguire un locale, che era legittimamente occupato da un’altra società, e poi di ottenere un ingente risparmio per effetto del nuovo contratto stipulato nel 2018 di ben 183.585,35 euro – alla luce dello sconto sui canoni ottenuto ed in rapporto alla durata fissata in 13 anni – impone delle valutazioni che sono del tutto mancate nella sentenza impugnata».
Da lì, l’appello bis con la condanna di Cuomo e Accornero per traffico di influenze illecite.
(tho.pi.)