Climate Hub: a Courmayeur la Valle d’Aosta si fa laboratorio per la gestione dei rischi in ambiente alpino
Presentato oggi nella sede di Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur il Residency Living Lab nell'ambito del progetto del Pnrr Courmayeur Climate Hub
La Valle d’Aosta, regione più piccola d’Italia, è il laboratorio perfetto per sperimentare tecniche e modalità di gestione degli ambienti alpini, ed è quello che si propone di fare Courmayeur con il Residence Living Lab del Courmayeur Climate Hub.
La misura numero 8 del progetto Courmayeur Climate Hub finanziato nell’ambito del Pnrr, è stata presentata questa mattina nella sede di Fondazione Montagna Sicura, partner principale del Comune di Courmayeur per questa iniziativa.
Il Residency Living Lab
Il Residency Living Lab è un progetto che si svilupperà lungo i prossimi due anni, illustra Guido Giardini, presidente di Fondazione Montagna Sicura, «importante per la formazione e l’informazione degli amministratori locali in ambito montano».
Si tratta di momenti di studio, su più giorni, in calendario a novembre 2024 e giugno 2025, nei quali «saranno analizzate possibili soluzioni da sviluppare sul territorio per affrontare situazioni come quella di oggi» precisa il sindaco di Courmayeur Roberto Rota facendo riferimento alle criticità idrogeologiche delle ultime ore che hanno coinvolto il territorio.
Delle linee del progetto Climate Hub, «questa è la linea di più alto livello internazionale e scientifico, un’iniziativa che coinvolgerà dalla gente del posto agli scienziati, con il coinvolgimento di studiosi provenienti da tutto il mondo per uscire, al termine dei due anni, con un documento unitario importante» aggiunge Rota.
Il Residence Living Lab, «una full immersion di più giorni con esperti internazionali che si confronteranno sul cambiamento climatico i cui effetti vediamo tutti i giorni, grazie a sperimentazioni sul territorio e condividendo gli spazi di lavoro», spiega Simone Gottardelli, coordinatore dell’area formazione di Fondazione Montagna Sicura, si articola in due edizioni con la coordinazione scientifica di Yves Bühler, team leader dell’Institute for Snow and Avalanche Research di Davos, Climate Change, Extremes and Natural Hazards in Alpine Regions Research.
Un primo appuntamento è in programma il 3-6 novembre 2024.
Un team di venti esperti -amministratori e centri di ricerca dell’arco alpino, oltre ad alcuni invitati da India, Alaska e Norvegia- lavoreranno su strategie per gestire i rischi alpini estremi e il cambiamento climatico con particolare attenzione alle soluzioni di gestione dei rischi su scala regionale.
La seconda edizione si terrà nel mese di giugno 2025, con un team di 15 persone tra amministratori locali e responsabili della protezione civile, avrà un aspetto più giuridico sulla crescente responsabilità degli amministratori locali in relazione ai crescenti eventi di pericolo estremo.
I temi del Residency Living Lab
A spiegare nel dettaglio i temi sui quali si confronteranno gli esperti è Yves Bühler che sottolinea l’importanza della «collaborazione tra scienziati e decisori politici».
I temi dell’edizione del 2004 riguarderanno crolli di ghiacciaio, valanghe, frane, precipitazioni estreme, svuotamenti improvvisi di laghi glaciali. L’obiettivo è stilare, tutti insieme, un documento che incorpori vari esempi di situazioni di rischio presenti sul territorio e best practices che si possono adottare. Tra gli ospiti, oltre ai 20 esperti, ricercatori e tecnici delle pubbliche amministrazioni dell’arco alpino, ci saranno Debi Prasanna Kanungo, capo scientifico e leader del Geo-Hazard Risk Reduction Group, Csir – Central Building Research dall’Himalaya (India), Gabriel Wolken ricercatore dell’University of Alaska Fairbank (Usa) e un esperto dalla Norvegia.
La seconda edizione in programma nel 2025 vedrà la partecipazione dei sindaci di Courmayeur, Roberto Rota, Albula (Ch), Daniel Albertin e Davos (Ch), Philipp Wilhelm, del capo della protezione civile della Valle d’Aosta, Valerio Segor, del capo del servizio geologico dell’amministrazione regionale, Davide Bertolo e di esperti di Fondazione Montagna Sicura.
Best practices, prodotti vivi
Il documento finale del Residency Living Lab che contiene le buone pratiche da mettere in atto, sottolinea Davide Bertolo, dirigente della struttura attività geologiche della Regione, «dovrà essere un prodotto vivo. Le best practices dovranno tener conto di doversi trasformare e adattare in futuro, non devono essere dei manuali cristallizzati, ma prodotti vivi».
«La Regione più piccola d’Italia può sperimentare soluzioni che altrove sarebbe impossibile» sottolinea Bertolo che evidenzia come «il ritiro dei ghiacciai lascerà liberi centinaia di chilometri quadrati di territorio che saranno occupati da ecosistemi che non sappiamo ancora da cosa saranno costituiti. Nel futuro il vero contributo di questo progetto sarà quello di mantenere approccio multidisciplinare e un network di esperti sia livello scientifico e tecnico che possano individuare soluzioni per una fruibilità sostenibile del territorio negli anni a venire».
«Con questo progetto, nel 2025 capitalizzeremo anni di investimento su montagna rischio e responsabilità – conclude Jean-Pierre Fosson, segretario generale di Fondazione Montagna Sicura -Un percorso difficilissimo, molto articolato multi disciplinare, ma intanto portiamo l’eccellenza a Courmayeur per un progetto che sta superando le aspettative. Non solo un progetto di investimento, ma un vero progetto di comunità».
Le iscrizioni al Residency Living Lab scadono il 28 febbraio 2024, oltre la team di 20 esperti è possibile per ricercatori universitari seguire alcuni moduli del laboratorio.
Info Fondazione Montagna Sicura.
(erika david)