Salario minimo: botta e risposta tra Padovani e Manfrin
Non passa l'ordine del giorno di Pcp che impegnava il governo a promuovere «iniziative per assicurare una retribuzione dignitosa»
Salario minimo: botta e risposta tra Padovani e Manfrin
Sul salario minimo il gruppo Fp-Pd tiene botta e il gruppo vota compatto con gli alleati autonomisti.
Nell’ordine del giorno collegato al Defr Pcp invitava a promuovere «in tutte le sedi istituzionali competenti ogni iniziativa volta ad assicurare una retribuzione minima che sia dignitosa ed adeguata per tutti i lavoratori».
Botta e risposta
Tirato per la giacchetta dal consigliere leghista Andrea Manfrin che in aula definisce «rosé» la sinistra valdostana, il consigliere del gruppo Fp-Pd Andrea Padovani ha replicato: «Non sfuggirò. Io trovo interessante la prima parte dell’impegnativa sul resto non condivido. Non sono convinto si debbano tirare in ballo i 2 parlamentari. Credo, poi, che si possa intervenire sui salari ma magari in modo diverso da quanto indicato».
Ha replicato Chiara Minelli di Pcp: «Aspettiamo che il consigliere Padovani presenti al più presto iniziative per cui i lavoratori non prendano più 7 o 8 euro all’ora ma almeno 9 come formulato nel nostro ordine del giorno».
(da.ch.)