Sanità: sull’ampliamento del Parini non si torna indietro
Respinto un ordine del giorno della Lega Vallée d'Aoste che chiedeva di fare «una opportuna valutazione rispetto alla scelta di ampliare l'ospedale esistente»
Sanità: sull’ampliamento del Parini non si torna indietro. In Consiglio Valle nell’ambito della discussione del Defr è stato respinto il primo ordine del giorno della Lega Vallée d’Aoste che chiedeva di fare «una opportuna valutazione rispetto alla scelta di ampliare l’ospedale esistente, a fronte dell’opportunità di costruzione di un nuovo ospedale in un’area appositamente dedicata ed individuata sulla base di criteri tecnici, scelta da sempre fortemente sostenuta dal Gruppo Lega».
No, la motivazione
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi ricorda in aula che la «fase tre sarà avviata a brevissimo». Ricordiamo che questa prevede l’ampliamento delle centrali tecnologiche e lo scavo archeologico sui fronti Sud e Ovest. Insomma sull’ampliamento dell’ospedale Umberto Parini non si torna indietro.
Gli interventi
Per il leghista Luca Distort «la scelta politica prescinde dalla fattibilità del progetto. La città evolve e noi ampliando l’ospedale condizioniamo la sua evoluzione» e chiede versatilità e attualizzazione. «L’ospedale ristrutturato permetterà la versatilità? Le iniziative, tutte, devono essere attualizzate».
Ricorda i tempi biblici di realizzazione del progetto Stefano Aggravi (RV) e puntualizza «nel frattempo sono cambiati bisogni e strategie. Le risorse non abbondano e forse è il caso che le nuove strutture sanitarie vengano pensate diversamente».
Accoglie favorevolmente la proposta di studio Erika Guichardaz (Pcp).
«Mi auguro che quanto prima si possa approfondire la nuova progettazione in quinta commissione. L’inciampo del guerriero celtico ha creato difficoltà ma il centrodestra ritiene corretto proseguire con la costruzione del nuovo corpo est e con la ristruturazione del vecchio Mauriziano. Ci sono in ballo oltre 3 milioni di bandi di appalto, per Forza Italia non ci sono i presupposti per mettere ancora in pausa quell’opera» ha chiarito Mauro Baccega.
«Il problema è la sanità a tutto tondo: facciamola funzionare» ha invitato Claudio Restano (GM).