Aosta: la Casa della Lana compie 60 anni: 3 generazioni tra i gomitoli
Le sorelle Valentina e Francesca Azzalea guidano oggi l'attività avviata nel 1963 dai nonni Nella e Piero e proseguita con la mamma Rosanna
Aosta: la Casa della Lana compie 60 anni: 3 generazioni tra i gomitoli.
Sono passati 60 anni da quando – era fine ottobre, Nella e Piero, commercianti ambulanti di lana, aprirono la Casa della Lana, in via Torino 5, ad Aosta.
Il negozio era un’attività à coté del commercio ambulante, una di quelle mercerie vecchio stampo nelle quali trovavi di tutto un po’: dai collant ai pigiami, dalla biancheria intima ai guanti, calze, fino ai costumi da bagno.
Oggi, in via Torino 5, ci sono le sorelle Valentina e Francesca, a portare avanti con orgoglio e passione, l’attività avviata dai nonni 60 anni fa.
Tre generazioni tra i gomitoli
Tre generazioni tra i gomitoli verrebbe da dire.
Perchè dopo Nella e Piero è stata Rosanna, che tutti ad Aosta conoscono come la ‘signora della lana’, a condurre l’attività che dal 2015 è nelle mani delle figlie Valentina e Francesca.
Ogni tanto, Rosanna si affaccia ancora nel suo colorato negozio di via Torino, anche se il nuovo mestiere di nonna della nipotina Gaia, 6 anni la tiene parecchio impegnata.
Valentina e Francesca scelgono l’attività di famiglia
La vita fa giri strani e dopo gli studi – in Archeologia, a Roma Valentina e in Belle Arti, Scenografia a Torino Francesca, sono tornate a guidare l’attività di famiglia.
«Abbiamo fatto le nostre esperienze di studi e lavoro in assoluta libertà, abbiamo le nostre vite ma il richiamo in quella che da sempre è stata casa nostra è stato più forte. Ti accorgi che c’è qualcosa che manca e quel qualcosa era proprio il nostro negozio. E’ stata facile decidere di proseguire il lavoro alla Casa della Lana» spiega Valentina.
Un negozio di lane, quasi una rarità
Il commercio è cambiato e tanto.
Ci sono generi, e la lana è uno di quelli, che nei negozi sono quasi una rarità.
C’è qualche merceria che vende anche un po’ di lana, ma la Casa della Lana è un unicum e forse non solo in città.
«Certamente gomitoli e strumenti di lavoro sono un genere molto venduto anche on line – analizza Valentina -.
Ma ritengo che la lana sia un materiale che ha bisogno del contatto umano, dei consigli, di sfogliare le riviste con gli schemi.
Per carità, ci sono i tutorial su you tube e ci sono tanti modi per imparare, ma la ricerca selettiva, la qualità da toccare si ha soltanto in un negozio.
E noi siamo molto soddisfatte quando i clienti ci chiedono consigli e si dicono felici di aver scelto il nostro negozio».
Ogni lunedì e ogni martedì, in pausa pranzo, Francesca organizza dei mini corsi in negozio, accogliendo le clienti che portano i loro lavori,«e così tra un consiglio, un caffè e due chiacchiere, ci si scambia consigli e ci si aiuta, non importa se si è principianti o esperti».
Lavorare la lana, un’arte trasversale
Ad ascoltare Valentina, l’arte di sferruzzare è trasversale:«prevalgono le donne, ma ci sono anche tanti uomini, anche giovani uomini che lavorano la lana.
Ci sono tante clienti affezionate che si ricordano di me e mia sorella bambine ma ci sono anche tante ragazze e giovani donne che lavorano con soddisfazione.
C’è chi è metodico, comincia un lavoro e lo porta a termine e chi ne comincia 4 o 5 e va un po’ a rilento.
Copertine, babbucce, borse e baktus
La lana più acquistata è senza dubbio quella per confezionare copertine, cappellini e babbucce per i neonati.
«Quest’anno è stato boom per le borse lavorate a maglia o uncinetto, ma anche colli, sciarpe, mantelle e baktus (una sorta di foulard triangolare che si indossa intorno al collo, ndr).
Vendiamo lana, ma anche misto lana, e ci sono degli acrilici che, a in virtù delle tante certificazioni obbligatorie sono diventati filati di alta qualità.
Ci sono anche alpaca, cachemire, più impegnativi come prezzo ma che non spaventano chi ha bene in testa cosa realizzare» precisa Valentina.
Insomma, un mondo a colori, dove le sorelle Azzalea proseguono una bella storia di famiglia iniziata sessant’anni fa.
Nella foto in alto, le sorelle Valentina e Francesca Azzalea, titolari de La Casa della Lana di via Torino.
(cinzia timpano)