Biosicurezza: in Valle d’Aosta, la prima simulazione di uno scenario di emergenza sulla febbre della Valle del Rift
Tre giorni di formazione per medici, veterinari, infermieri e tecnici e simulazione per proteggere persone, animali e territorio
Biosicurezza: in Valle d’Aosta, la prima simulazione di uno scenario di emergenza sulla febbre della Valle del Rift.
La Febbre della Valle del Rift (RVF) sarà al centro di tre giorni di formazione per il personale Usl, in programma da lunedì 6 a mercoledì 8 novembre.
L’appuntamento è alla sala della BCC valdostana in piazza Arco d’Augusto, ad Aosta.
La partecipazione all’evento è gratuita e indirizzata a medici, veterinari, infermieri e tecnici.
Questo evento formativo è un’importante opportunità per approfondire le conoscenze sulla RVF, la sua epidemiologia, e acquisire competenze in materia di biosicurezza.
La simulazione, per la prima volta in Italia
Per la prima volta in Italia verrà messa in campo una simulazione in cui i partecipanti al corso si cimenteranno in modo pratico con i vari aspetti della gestione dell’emergenza RVF cercando di di ricreare le condizioni ideali per fare in modo di proteggere le persone, gli animali e il territorio.
Cos’è la Febbre della Valle del Rift
La Febbre della Valle del Rift è una malattia trasmessa agli animali e all’uomo da un ampio spettro di zanzare, in particolare i generi Aedes e Culex.
Questa malattia virale zoonotica è particolarmente contagiosa e può colpire una varietà di specie.
Il virus (RVF), identificato per la prima volta nel 1931 in Kenya, è endemico nell’Africa sub-sahariana, ma è stato identificato anche in Nord Africa.
A seguito dei focolai segnalati in Arabia Saudita e Yemen nel 2000, sono aumentate le preoccupazioni che il virus potesse raggiungere anche l’Europa.
Vi sono prove crescenti della diffusione di varie malattie animali transfrontaliere e a trasmissione vettoriale ed è importante che i paesi a rischio sviluppino piani di emergenza, manuali operativi e si preparino all’eventualità di focolai attraverso un’adeguata formazione e simulazione dell’emergenza sanitaria.
Come iscriversi
Per iscriversi è necessario accedere al portale https://formazione.izsto.it.
L’iniziativa è organizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con il patrocinio della Regione Autonoma Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche Sociali e l’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
Tra i relatori di profilo internazionale, interverranno anche il dottor Marco Ragionieri, direttore della Struttura Complessa Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche dell’azienda Usl e la dottoresa Silvia Magnani, responsabile della Struttura di Malattie infettive dell’Ospedale Parini di Aosta.
Le parole della dottoressa Silvia Magnani: «occasionalmente, casi tra gli uomini»
Il virus, trasportato e inoculato dalle zanzare, causa epidemie tra il bestiame e, occasionalmente, casi umani.
«A causa dei cambiamenti climatici, l’habitat naturale delle zanzare si sta espandendo e la globalizzazione potrebbe far sì che zanzare portatrici infettino il bestiame che viene esportato fuori dall’Africa e dal medio Oriente.
Se questo accadesse, ci sarebbero importanti ricadute sulla società, con perdite economiche e commerciali – spiega l’infettivologa Silvia Magnani -.
È fondamentale rafforzare la conoscenza di queste infezioni e la capacità di controllo della loro diffusione in tutta l’area mediterranea con un approccio di One Health, cioè di integrazione multidisciplinare, perché la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono indissolubilmente legate».
Le considerazioni del dottor Riccardo Orusa
«Le malattie vettoriali per loro natura non sono prevedibili e i vettori sono direttamente proporzionali al caldo e all’umidità. Con i fenomeni legati al cambiamento climatico l’attenzione da porre è chiaramente maggiore.
Bisogna continuare a investire sia sulla ricerca sia sul lavoro integrato tra tutti i sistemi allenandoci, attraverso una formazione mirata, ad affrontare una eventuale condizione di emergenza – dice Riccardo Orusa,direttore scientifico del Centro di referenza nazionale per le malattie degli animali selvatici di Aosta dell’Istituto zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
L’obiettivo della formazione è fornire una comprensione approfondita della malattia, della sua situazione epidemiologica a livello globale, e delle misure di prevenzione e gestione necessarie».
(re.aostanews.it)