Consiglio Valle, respinta la proposta di legge sui distretti del commercio
Approvato l'ordine del giorno proposto da Rassemblement Valdôtain per una valutazione sullo sviluppo di servizi per le attività commerciali
Il Consiglio Valle boccia la proposta di legge di Lega Vda, Rassemblement Valdôtain, Forza Itala e Misto sui distretti del commercio.
La proposta di legge
La proposta, illustrata in una conferenza stampa a inizio settimana, nasce dal presupposto che «la crisi del commercio va risolta attraverso strategie innovative, attraverso progetti in grado di frenare la desertificazione e stimolare investimenti ed insediamenti futuri», illustra il consigliere Christian Ganis (Lega VdA).
Prendendo punto da altre regioni Ganis suggerisce «la creazione dei distretti del commercio quali veri ambiti territoriali di aggregazione tra imprese, associazioni di categoria, enti locali e Regione che, attraverso un sistema ben strutturato e organizzato, hanno la finalità di valorizzare le attività commerciali, rigenerare il tessuto urbano, sviluppare progetti a sostegno del commercio, promuovere l’interazione tra cittadini e imprese, intercettare i fondi regionali o europei messi a disposizione».
Per Ganis basarsi sul fallimento di iniziative simili in alcuni comuni e su un parere, non vincolante, espresso dagli enti locali, che in proposito si erano astenuti, è «illogico».
«Quello che veramente ci gratifica, sono i pareri favorevoli dei numerosi commercianti che abbiamo contattato, di alcuni sindaci e anche di alcune Associazioni di categoria che hanno apprezzato la nostra iniziativa».
Il Consigliere ha poi illustrato due emendamenti del gruppo Lega VdA volti semplificare la modalità di costituzione dei distretti del commercio al fine di renderli più efficienti.
Il dibattito
A sostegno della proposta illustrata dal consigliere Ganis, Simone Perron (Lega VdA) parla di confronti avviati sul territorio «che fanno da contraltare al parere di astensione del Consiglio permanente degli enti locali. Insomma, l’organismo si astiene ma le persone sono interessate a rivitalizzare il commercio attraverso un’iniziativa innovativa come questa che, altrove, è già stata testata con successo».
Il Presidente della quarta Commissione, Roberto Rosaire (UV), ha ricordato come «si ritiene più opportuno e prioritario rendere permanente la legge regionale sui contributi agli esercizi di vicinato, come richiesto anche a gran voce dalle associazioni, che ha assegnato 900 mila euro alle attività commerciali, ha sostenuto 250 attività e ha visto la nascita di oltre 20 nuove realtà commerciali. Un atto concreto per creare un futuro ai nostri territori sostenendo i piccoli imprenditori valdostani, colonne portanti del nostro tessuto economico e sociale».
«Respingere questa legge significa anche perdere l’occasione di valorizzare l’implementazione urbana e la rigenerazione del territorio per sostenere, non solo le attività commerciali, ma i centri che oggi si stanno desertificando» evidenza Stefano Aggravi (RV).
«I distretti commerciali danno la possibilità di creare delle reti di impresa senza obbligare nessuno a fare delle scelte di tipo contrattuale e danno un sostegno concreto alla rigenerazione urbana delle aree oggi in difficoltà a causa della presenza dei grandi centri commerciali» aggiunge Aggravi.
«Spiace che i Comuni non abbiano voluto cogliere questa opportunità: si voleva dare un’autonomia maggiore agli enti locali che, espressisi per il tramite del Cpel, non l’hanno voluta» conclude.
Per il consigliere Mauro Baccega (FI), annunciando il voto a favore del gruppo «i distretti del commercio sono una realtà in divenire che deve essere realizzata e sviluppata anche nella nostra regione», il consigliere Claudio Restano (GM) si è detto convinto che «questa proposta potesse essere un’opportunità per riflettere sulla situazione del commercio e avviare un confronto in Consiglio. La legge 19/2001 sul commercio è datata e va rivista per invertire questo trend negativo. Tiriamoci su le maniche perché abbiamo tanto da lavorare: il settore è in grave difficoltà».
«Siamo consapevoli delle criticità che riguardano il commercio e abbiamo cercato di dare una risposta attraverso il sostegno agli esercizi di vicinato soprattutto nei borghi e nei centri storici, che è stato accolto positivamente con 146 richieste di finanziamento presentate quest’anno, con un ampliamento della platea dei beneficiari – osserva l’assessore al commercio, Giulio Grosjacques -. Certo non è una misura risolutiva ma il territorio ha risposto bene ed è stato possibile mantenere in vita attività commerciali che, altrimenti, sarebbero state destinate a chiudere».
L’assessore ricorda le varie posizioni di associazioni di categoria e enti locali, «pareri non sempre unanimi».
«L’approvazione di questa legge rischia di trasformarsi nell’illusione di replicare acriticamente l’esperienza di altre regioni in un contesto ancora più critico, caratterizzato da dimensioni quantitative e qualitative del tessuto demografico sociale ed economico notevolmente differenti – dice Grosjacques -. Predisporre strumenti come i distretti del commercio, che prevedono lunghi tempi di attuazione e sono legati ad un futuro incerto in un contesto caratterizzato da turbolenze e rapidissimi cambiamenti, non è una strategia efficace e tempestiva a favore del settore».
Secondo l’assessore «questa misura non può rappresentare una priorità di intervento e di investimento di risorse».
Astenuto Pcp «anche se noi crediamo che questa proposta di legge ponga un tema di assoluta priorità da discutere in questo Consiglio: la desertificazione, l’abbandono dei centri storici, non solo dei paesi di alta montagna, sono una realtà» dice Erika Guichardaz.
«Oggi non la voteremo perché le audizioni in quarta Commissione hanno posto molti dubbi sulla realizzabilità di questa legge e non c’è stata la dovuta accortezza nell’approfondirla proprio perché da questa maggioranza non è definita una priorità» conclude Guichardaz.
Per il consigliere Corrado Jordan (Av-VdAu) «ad oggi la programmazione è la priorità del Governo, muoversi in maniera condivisa con i Comuni e tutti gli stakeholder, anche per evitare scelte unilaterali – come l’apertura di grandi superfici di vendita – che possono condizionare fortemente altre parti del territorio. Abbiamo gli strumenti necessari per proseguire questo percorso, alla fine del quale, potremo approfondire l’attivazione dei distretti del commercio».
Il consigliere Luca Distort (Lega VdA) auspica «una immediata conversione» del governo regionale a questo proposito e il collega Diego Lucianaz (RV) evidenzia come «ci stiamo allontanando dalle esigenze del territorio, dei piccoli centri dove è sempre più difficile trovare anche solo un negozio di alimentari Noi crediamo nel sostegno alle idee e alla volontà di chi si mette in gioco, di chi vuole investire e non ha bisogno di complicazioni burocratiche per lo svolgimento delle loro attività, ma di un sostegno normativo ed economico».
L’ordine del giorno
L’Aula ha invece approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo RV, emendato dall’assessore al territorio Davide Sapinet, e illustrato dal capogruppo Stefano Aggravi, che impegna il Governo regionale a chiedere al gruppo di lavoro costituito per la riforma della pianificazione territoriale e paesaggistica regionale di valutare lo stato dello sviluppo dei servizi di rilevanza regionale riguardanti le attività e i servizi commerciali, di proporre elementi di indirizzo o specifiche norme per favorire la rigenerazione urbana delle zone soggette a maggior desertificazione commerciale e di riferirne alle Commissioni consiliari.
(re.aostanews.it)