Distretti del commercio: domani in Consiglio, la proposta della Lega «contro la desertificazione»
La proposta di legge è stata bocciata dalla IV Commissione e dal Cpel; secondo il consigliere Perron, «un eventuale no sarà un no politico che certifica la mancata volontà di trovare soluzioni a un problema tangibile»
Distretti del commercio: domani in Consiglio, la proposta della Lega «contro la desertificazione».
Arriva in Consiglio regionale la proposta di legge 96 per l’istituzione dei distretti del commercio del gruppo consiliare Lega Vallée d’Aoste.
Arriva con gli emendamenti proposti dal Gruppo, presentati oggi pomeriggio dai consiglieri Simone Perron e Christian Ganis che sono anche commissari della IV Commissione Sviluppo Economico presieduta dal consigliere Roberto Rosaire.
Nei mesi scorsi, il Consiglio Permanente degli Enti locali si è astenuto, bocciando la proposta dei consiglieri della Lega.
Bocciatura arrivata anche dalla IV Commissione.
Ganis: «commercio in grave difficoltà»
Il consigliere Christian Ganis ha ricordato «la grave situazione nella quale versa il commercio, tra pandemia, caro energia, inflazione e concorrenza delle vendite on line» ribadendo il rischio «di desertificazione commerciale che danneggia le comunità».
Riferendosi alla creazione dei distretti del commercio, il consigliere della Lega ha ricordato gli esempi virtuosi di Lombardia, Piemonte e Veneto, di realtà vicine a noi come Biella «dove i distretti del commercio hanno funzionato e funzionano, avendo creato sinergie e valorizzato il tessuto economico».
Perron: «un eventuale no sarà politico»
Il consigliere Simone Perron ha parlato degli incontri sul territorio, a Châtillon e Verrès, in particolare, durante i quali «tanti commercianti e operatori si sono mostrati favorevoli all’ipotesi di distretti del commercio.
Abbiamo il dovere di provarci, anche nelle zone più depresse, soprattutto a fronte di fattori che non possiamo controllare, come la globalizzazione».
Secondo il consigliere Perron, «in seno al Cpel, nonostante l’astensione, c’erano stati pareri positivi.
Se dal Consiglio, domani, arriverà un no, si stratta di un no politico che certifica che non si vuole fare nulla per cambiare una situazione di difficoltà.
Nessuno ha la bacchetta magica e non ci siamo inventati niente, ci siamo ispirati a realtà nelle quali la creazione dei distretti del commercio è stata vantaggiosa».
Gli emendamenti alla proposta di legge
L’emendamento presentato alla proposta di legge regionale è utile ad agevolare un eventuale avvìo sperimentale dei distretti del commercio.
«L’emendamento prevede che sia la Giunta regionale, con proprio provvedimento, a individuare uno o più Comuni che in via sperimentale, nel triennio 2023/2025 che possano configurarsi come distretti del commercio, «entità innovative che definiscono ambiti e iniziative nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio» così si legge nella proposta di emendamento alla legge 96.
L’obiettivo è accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività nelel sue polarità commerciali.
L’altro emendamento prevede che soggetti pubblici e privati possano proporre interventi integrati per lo sviluppo del contesto urbano di riferimento.
La proposta di legge
La proposta di legge prevede di mettere a disposizione dei distretti del commercio una somma di 300 mila euro – 100 per ciascun anno di sperimentazione – per finanziare interventi e iniziative nella direzione di sostenere le attività commerciali ed evitare la desertificazione nei centri storici ma anche dei Comuni nelle zone più interne.
Qualche esempio: studi di marketing, arredo urbano, consulenze specifiche in tema di posizionamento, accordi con associazioni di categoria.
«Proposte dal basso, decise da chi lavora o da chi rappresenta coloro che lavorano nel distretto.
Una proposta che non toglie niente ma che anzi vuole coinvolgere il tessuto produttivo e le comunità con idee e creatività, in modo snello e non calato dall’alto» conclude il consigliere Simone Perron.
Nella foto in alto, da sinistra, i consiglieri Simone Perron, Andrea Manfrin, Christian Ganis e Paolo Sammaritani.
(cinzia timpano)