Prelievi non autorizzato al Lago di Lod di Chamois: udienza rinviata al 29 gennaio
Accolta una delle eccezioni difensive; sono tre gli imputati, tra i quali il sindaco Mario Pucci
Rinvio al 29 gennaio e una sola eccezione accolta, quella presentata dall’avvocato Corrado Bellora che ha chiesto e ottenuto l’inutilizzabilità di un verbale di sommarie informazioni. Si è conclusa così la prima udienza del processo relativo a presunte irregolarità nei prelievi di acqua al Lago di Lod di Chamois.
Gli imputati sono il sindaco del paese Mario Pucci; il dipendente della Cervino spa (società che non è coinvolta nel procedimento) Daniele Herin e l’ex presidente del consorzio di miglioramento fondiario Renato Rigollet.
Presunto furto d’acqua al Lago di Lod: udienza a gennaio
In aula Legambiente ha chiesto di costituirsi parte civile. Il giudice deciderà il 29 gennaio.
Era stata proprio una segnalazione dell’associazione ambientalista e di un comitato civico di Chamois a far scattare le indagini della stazione forestale di Antey-Saint-André.
Secondo l’ipotesi accusatoria (pm Giovanni Roteglia), il dipendente della Cervino, all’oscuro dei vertici societari, avrebbe utilizzato l’acqua del lago per l’innevamento artificiale, pur non dispunendo di alcuna concessione.
Sempre secondo gli inquirenti, il sindaco avrebbe fatto chiudere la paratia che consente il passaggio dell’acqua dalla vasca di carico al lago in questione.
La procura ha disposto una perizia che avrebbe confermato le sotteazioni d’acqua e la mancata alimentazione dello specchio alpino. Non solo. Secondo i tecnici, il lago in secca avrebbe portato alla morte della vegetazione tipica dei laghi alpini.
L’udienza
Il processo si è aperto oggi, 19 ottobre, con l’udienza pre dibattimentale. Le difese hanno sollevato alcune eccezioni. Pucci è difeso dagli avvocati Fabio Fantini del foro di Torino e da Vincenzo Lepre di Milano; Renato Rigollet è rappresentato dal legale Nilo Rebecchi di Aosta; Herin è assistito dall’avvocato Bellora di Aosta.
Gli imputati, a vario titolo, devono rispondere di furto d’acqua, danneggiamento di bellezze naturali e danneggiamento ambientale.
In aula, la difesa di Herin ha depositato una consulenza tecnica di parte e prodotto investigazioni difensive. «Sono convinto dell’estraneità del mio cliente agli addebiti – ha detto Bellora -. E mi auguro che lo dica poi anche una sentenza».
(t.p.)