Due giovani valdostani alla Grande Rencontre des jeunes du monde Francophone
Sara Mangone e André Bétemps protagonisti alla quarta edizione della rassegna andata in scena a Lione dall'8 al 12 ottobre
C’erano anche i giovani imprenditori valdostani Sara Manganone e André Bétemps alla quarta Grande Rencontre des jeunes du monde Francophone (GREF).
Grande Rencontre des jeunes du monde Francophone
L’evento, andato in scena a Lione dall’8 al 12 ottobre, è stato organizzato dell’Ufficio Franco-Québécois della Gioventù (OFQJ), in collaborazione con il Bureau dell’AIRF (Association Internationale des Régions Francophones), di cui la Valle d’Aosta è entrata a far parte quest’anno, proprio per rafforzare la cooperazione con il mondo francofono.
Selezionati in collaborazione con la Chambre Valdôtaine, Sara Manganone e André Bétemps hanno partecipato a workshop e tavole rotonde sul tema dell’imprenditorialità sostenibile e responsabile.
I commenti
Sono raggianti i due giovani rossoneri protagonisti alla Grande Rencontre des jeunes du monde Francophone.
«L’esperienza è stata molto interessante sia dal punto di vista personale che imprenditoriale – sottolinea Sara Manganone, socia dell’azienda vitivinicola Château Vieux di Pont-Saint-Martin -. È stato incredibile vedere quanti aspetti ho in comune con giovani imprenditori di paesi così lontani come il Madagascar o il Quebec: è proprio vero che tutto il mondo è paese».
Soddisfatto anche André Bétemps, che lavora nell’azienda orticola Madame Escargot di Aosta.
«La partecipazione alla Grande Rencontre des jeunes du monde Francophone (GREF) mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio culturale e imprenditoriale grazie alla condivisione con altri giovani provenienti da diversi paesi francofoni» ha spiegato.
Contento anche l’assessore agli Affari Europei, Luciano Caveri.
«La partecipazione dei due giovani imprenditori è stata la dimostrazione che coltivare le relazioni tra la Valle e il mondo francofono permette di conoscere e partecipare a iniziative utili e arricchenti, come quelle di scambio di buone pratiche, che aprono lo sguardo sul mondo» ha concluso Caveri.
(re.ga.)