Riforma Statuti, l’opposizione punta il dito: «spregio della democrazia»
Sul presidente Renzo Testolin piovono dure critiche sulla mancata condivisione dei contenuti della bozza di riforma di legge degli Statuti, presentata dalle Speciali al primo ministro Giorgia Meloni
Riforma Statuti, l’opposizione punta il dito: «spregio della democrazia». Sul presidente Renzo Testolin piovono dure critiche sulla mancata condivisione dei contenuti della bozza di riforma di legge degli Statuti, presentata dalle Speciali al primo ministro Giorgia Meloni.
Le critiche
Per il consigliere Claudio Restano (Gm) «si tratta di un argomento politico e non amministrativo. Il presidente Testolin deve rispettare determinate regole e deve coinvolgere il Consiglio su temi quali la riforma degli Statuti, argomento di primario interesse per il futuro della nostra regione. Dobbiamo quantomeno essere informati periodicamente».
«Su un tema così delicato il Consiglio non è stato minimamente coinvolto. Lo Statuto speciale è forse ridotto a un pourparler?» si chiede il vice capogruppo della Lega Erik Lavy
«Bolzano ha preso atto delle modifiche degli statuti già a settembre. È il Consiglio regionale tutto che deve decidere sulle leggi. Il presidente del Consiglio Bertin dovrebbe essere il garante di questa assemblea» dice Stefano Aggravi.
Le opposizioni chiedono la convocazione urgente della prima commissione consiliare
.Sulla stessa lunghezza d’onda il gruppo Pcp. «Non abbiamo compreso a che titolo è stata depositata la bozza di disegno di legge costituzionale. C’è sprezzo verso la democrazia e questo Consiglio» ha detto la capogruppo Erika Guichardaz.
Le repliche
«Il Consiglio non può essere escluso nella fase decisionale. Questo è solo una fase di interlocuzione» puntualizza il presidente del Consiglio Alberto Bertin che garantisce che «a breve sarà convocata la prima commissione Istituzioni e autonomia».
Spiega il capo dell’esecutivo Testolin: «è solo la base sulla quale iniziare a interloquire con Roma. Sbaglia chi pensa sia un percorso in spregio del Consiglio regionale. Il documento ha valenza politica. È un percorso di cui tutta la Giunta è al corrente».
(d.c.)