Cambiamento climatico: quale futuro per la montagna? La parola ai giovani
Gli studenti valdostani di alcuni istituti superiori - circa 120 in tutto i ragazzi - hanno partecipato oggi al primo incontro di "Montagna 4.0 Future Alps", per discutere di turismo sostenibile e innovazione in montagna
Nel capoluogo valdostano l’autunno si confonde con l’estate. I 120 studenti delle scuole superiori chiamati a ragionare sul futuro della montagna all’interno del progetto “Montagna 4.0 – FUTURe ALPS” lo fanno in innanzitutto da una calda aula di palazzo regionale, e poi con un dato preoccupante in testa, l’ultimo di una lunga serie: il ghiacciaio del Grand Etrét in Valsavarenche ha perso una superficie di 3 campi da calcio rispetto all’anno scorso.
I cambiamenti climatici inficiano concretamente sulla vita di molti ragazzi valdostani: un gran parte di loro pratica sport invernali. Nel video le loro considerazioni sul riscaldamento globale (le immagini sui ghiacciai sono gentile concessione di Legambiente).
Il progetto “Montagna 4.0 Future Alps”
L’urgenza della situazione spinge le amministrazioni di tutto il mondo a trovare e ragionare su soluzioni concrete, coinvolgendo più attori possibile. “Montagna 4.0 Future Alps” va in questa direzione.
L’iniziativa, promossa dall’Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, ha coinvolto oggi nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, circa 120 studenti valdostani provenienti dalle classi terze e quarte di diverse scuole della regione.
Questo progetto, esteso anche ad altre regioni alpine, la Valtellina, il Trentino e la Carnia, è una risposta all’urgente necessità di affrontare temi attuali quali la sostenibilità ambientale, il turismo e l’innovazione in montagna.
Complessivamente, più di 300 studenti provenienti da queste quattro diverse realtà si uniranno per esplorare il futuro delle Alpi in un’epoca di cambiamenti climatici e sfide socioeconomiche sempre più pressanti.
Gli istituti coinvolti
Le scuole coinvolte in Valle d’Aosta, tra cui l’Institut Agricole Régional “IAR” di Aosta, la Fondazione per la Formazione Professionale Turistica “IPRA” di Châtillon e l’Istituto Tecnico Professionale Regionale “Corrado Gex” di Aosta, hanno aderito con entusiasmo a questo percorso educativo.
Le quattro dimensioni chiave su cui si concentrerà questo percorso educativo includono il trend del turismo, la relazione tra turismo e ambiente, il coinvolgimento della comunità e l’impatto delle tecnologie nel turismo sostenibile.