Calcio, Lys Gomis a muso duro sul dopopartita di P.D.H.A.E.-Vogherese: «Sono fiero di essere un negro, lotterò sempre contro le discriminazioni, non si può farle passare per una cosa normale»
Il capitano del P.D.H.A.E. parla dei fatti accaduti al termine della sfida di oggi pomeriggio al Milliery e punta il dito contro il razzismo da stadio
«Sono fiero di essere un negro, lotterò sempre contro le discriminazioni».
Lys Gomis interviene senza peli sulla lingua sul rovente dopo partita di oggi al termine di P.D.H.A.E.-Vogherese.
Il portiere e capitano dei valdostani, espulso dopo il fischio finale, è stato insultato dalla tribuna con parole razziste.
Gomis, insieme al compagno di squadra Diallo, è salito in gradinata per affrontare l’autore della frase.
L’intervento di compagni di squadra, di un membro dello staff ospite e dei carabinieri ha riportato la calma.
Lys Gomis: «Sono fiero di essere un negro, lotterò sempre contro le discriminazioni»
Gomis ha preso posizione con un post sul suo profilo Facebook.
«Sono fiero di essere un negro – ha scritto l’ex portiere del Torino -. In una società dove si può dire allo stadio “NEGRO DI MERDA TORNATENE IN GABBIA” io lotterò sempre per sconfiggere le discriminazioni; farle passare per una cosa normale non è così. Vedere un signore insultare per il colore della pelle un calciatore è una vergogna».
Lys Gomis: «Siamo tutti uguali, chi è nero o chi è bianco o chi è giallo»
«Sono padre di una bimba che è frutto dell’unione di due culture, quella italiana e quella senegalese – ha continuato Gomis -. Lotterò con tutte le mie forze perché siamo tutti uguali, chi è del sud e chi è del nord, chi è nero o chi è bianco o chi è giallo, chi è disabile».
Lys Gomis: «Il razzismo è una vergogna, non deve passare per una cosa da stadio»
«Il razzismo è una vergogna e non deve passare per una cosa da stadio – ha concluso Gomis -. Oggi, a fine partita, è stato tutto assurdo, ma io sono fiero di esser nero, italiano e di Cuneo.
Non giudico Voghera, perché gli imbecilli sono ovunque. Si va avanti, credo fortemente in questa squadra, ringrazio i miei compagni che si sono stretti a me».
(d.p.)