Marché Vert Noël: solo 30 chalet, è polemica
L'evento è in programma da sabato 25 novembre a domenica 7 gennaio 2024
Solo 30 chalet, a fronte di 45 richieste, alcune delle quali per spazi condivisi. Il tutto concentrato sulle piazze Roncas e Giovanni XXIII, con piazza Severino Caveri riservata agli eventi.
Si inizia a delineare l’edizione 2023-2024 del Marché Vert Noël di Aosta, che dopo l’esternalizzazione conclusa in un nulla di fatto e la successiva decisione di affidare la regia a un project manager per due anni (105 mila euro lo stanziamento), continua a sollevare polemiche in Consiglio comunale.
Nonostante la macchina sia ormai avviata e il progetto della prossima edizione, che andrà in scena da sabato 25 novembre a domenica 7 gennaio, stia prendendo forma, in aula esplodono ancora una volta le polemiche, fomentate dalla mozione forzista, che chiede maggior condivisione in futuro per la salvaguardia del gioiello di famiglia.
«Nonostante l’opposizione nostra e non solo, avete portato avanti la strada dell’esternalizzazione facendo poi conti con la realtà e con un bando andato deserto – attacca Renato Favre -. E questo è dovuto alla genericità del capitolato, alle mancate o tardive risposte agli interessati e ad altri aspetti segnalati. Qualcosa (il project manager, Project Snc di Bollate ndr) comunque l’avete voluto esternalizzare, stanziando 105 mila euro per supportare gli uffici e senza confrontarvi: vi ricordo che voi siete il cda, il Consiglio l’assemblea dei soci».
Esternalizzazione
Difende l’operato l’assessora allo Sviluppo economico, Alina Sapinet, ricordando il rispetto delle tempistiche e il fatto che la scelta di provare a esternalizzare fosse legata a «sollecitazioni del territorio, che poi non ha risposto».
La figura esterna, però, è stata scelta per «recuperare il tempo perso, facilitare alcune procedure e trovare nuovo slancio per attirare i turisti – continua Sapinet -. Il nostro mercatino non sarà mai come gli altri, manterrà l’unicità, ma con qualche idea in più».
Fuoco di fila
«Se arrivano solo 7 risposte per un bando del genere qualche domanda bisogna farsela – comincia il fuoco di fila della minoranza Paolo Laurencet -. Il nostro prodotto era di alto livello, non capisco perché cambiare, a parte per le esigenze del momento. E poi, o rientrano 106 mila euro, oppure abbiamo speso per fare ciò che si faceva già prima».
Bruno Giordano, “papà” del Marché Vert Noël ricorda come «il segreto del nostro gioiello era l’allestimento, non le merci. Se rimane un atout, bene, altrimenti abolitelo come avete fatto per lo stadio Puchoz e altre manifestazioni».
Giovanni Girardini, Renaissance, non accetta «i ritardi – esclama -. Natale è sempre il 25 dicembre, questa roba la trovo disgustosa. Si parli con la Regione per provare a utilizzare il Teatro romano per due mesi all’anno, visto che non si capisce che lavori facciano».
Chiude il caso il primo cittadino. «Non apprezzo la distorsione delle realtà fatta – conclude -. Va bene tutto, ma sentirci etichettare in questo modo non è accettabile».
(Alessandro Bianchet)