Mont Fallère, impresa e inclusione a braccetto in 35 anni di attività
La cooperativa sociale Mont Fallère ha festeggiato nei giorni scorsi l'importante anniversario con una tavola rotonda
La cooperativa sociale Mont Fallère compie 35 anni e per ricordare il lungo cammino fatto fino a qui ha organizzato una tavola rotonda, nei giorni scorsi, per mettere a confronto diverse realtà del terzo settore.
«Oggi più che festeggiare i 35 anni della cooperativa vorremmo festeggiare un sistema del quale ciascuno di noi è parte integrante, fatto da istituzioni, enti del terzo settore, associazioni informali, singoli individui, che negli anni è cresciuto, ha saputo confrontarsi, ripensare insieme progettualità per le persone, ha saputo contaminarsi reciprocamente ma mantenendo sempre le giuste distanze, le proprie specifiche professionalità e competenze e integrandole per riuscire a dare risposte alla persone e alle complessità che le persone hanno portato» dice Paolo Calosso, presidente della cooperativa Mont Fallère.
Numeri e storia della cooperativa
35 candeline sulla torta ma 35 sono anche i soci che animano questa cooperativa che alimenta i talenti nel settore professionale e che coinvolge circa 170 persone, tra soci cooperatori lavoratori e volontari. «Siamo come un laboratorio di sartoria su misura» secondo Calosso e il paragone calza a pennello con la natura di questa cooperativa.
La cooperativa Sociale Mont Fallère è attiva dal 1990.
L’obiettivo è l’inclusione socio-lavorativa di invalidi fisici, psichici e sensoriali, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazione di difficoltà famigliare, condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione, detenuti e di tutte le persone che versano in situazione di disagio socio-economico.
Per raggiungere tale scopo, la cooperativa adotta un orientamento imprenditoriale teso al coordinamento e all’integrazione con altre cooperative sociali, allo sviluppo delle esperienze consortili e dei consorzi territoriali.
Due gli obiettivi principali: «Il potenziamento dell’aspetto sociale, favorendo la crescita professionale dei lavoratori che intendono assumere il ruolo di cooperatore/imprenditore sociale e il secondo è di consolidamento economico dell’impresa» precisa Calosso.
«L’intento è leggere e interpretare i bisogni emergenti in ambito formativo -occupazionale all’interno del territorio valdostano e promuovere la cultura dell’inserimento lavorativo -. Individuiamo le fasce deboli della popolazione, i servizi, le comunità e le amministrazioni locali (Comuni e Unités des Communes), le organizzazioni appartenenti al terzo settore e la Casa circondariale».
Le attività
Dal 1990 la cooperativa Mont Fallère si occupa di florovivaismo al vivaio di Sarre, dove vengono coltivati e commercializzati fiori, piante e arbusti. Nell’ambito di questa attività produce e commercializza anche barbatelle di viti autoctone.
Dal 1992 gestisce un negozio di piante da appartamento e fiori recisi. Si occupa di allestimenti floreali per matrimoni, funerali ed eventi pubblici. Sin dal 2005, la cooperativa co-progetta e gestisce progetti di Lavori di Utilità Sociale in collaborazione con la pubblica amministrazione.Tra le attività, anche la manutenzione di aree verdi e giardini, pulizia cunette stradali, manutenzione sentieri, tinteggiatura e ripristino staccionate e arredi urbani (sin dal 2007).
Da dieci anni, la Mont Fallère gestisce una lavanderia all’interno della casa circondariale di Aosta, dove sono occupati quattro detenuti. Le attività della lavanderia consistono nel lavaggio e nella stiratura di biancheria piana e di capi personali per clienti privati e diverse Rsa valdostane e piemontesi.
Dal 2013 al 2017 e dal mese di settembre 2020 a oggi, si occupa anche della lavanderia interna della casa di riposo JB Festaz dove sono stati occupati tre detenuti che usufruivano di misure alternative alla detenzione. Attualmente vi operano un ex detenuto e una persona che in passato ha svolto in servizio civile alla cooperativa.
Da febbraio 2017, la cooperativa gestisce la lavanderia interna della casa di riposo Père Laurent, dove lavorano due persone con invalidità iscritte al collocamento mirato.
Benessere alla comunità
In questa struttura è inoltre attiva una borsa lavoro a favore di una persona con disabilità psichica e a breve dovrebbe esserne attivata un’altra a favore di una persona in carico al Dipartimento Salute Mentale.
L’elenco delle attività della cooperativa è ancora lungo, ma il tratto distintivo rimane l’inclusione, «fare rete con l’obiettivo di creare benessere nella comunità» puntualizza Calosso.
Dal 2020 la cooperativa è coinvolta nel progetto So-stare fuori, finanziato dal Ministero della Giustizia e dal Dipartimento regionale Politiche sociali, finalizzato al reinserimento socio-occupazionale di persone sottoposte a provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Sempre dal 2020 è coinvolta nel progetto Dimore, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal Dipartimento regionale Politiche sociali, finalizzato al reinserimento socio-occupazionale di persone fragili senza dimora.
«È una questione di asticella, dipende dove si posizionano le persone e noi vogliamo includere il numero più elevato possibile di persone» conclude il presidente.
(sonia marchese)