Festival AnimaTerrae: 900 persone alla scoperta di luoghi e storie di 3 Comuni
Si chiude con successo di pubblico la prima edizione del festival che ha offerto visite teatralizzate in otto luoghi di Châtillon, Chambave, Pontey e Saint-Denis
Festival AnimaTerrae: 900 persone alla scoperta di luoghi e storie di 3 Comuni.
Tra eventi e visite ai castelli sono 900 le persone che hanno risposto presente alle proposte del Festival AnimaTerrae che si è concluso domenica al castello di Cly, a Saint-Denis.
300 persone circa sono intervenute agli eventi sul territorio con gli attori.
Gli eventi collaterali hanno sfiorato le 100 presenze mentre 410 sono stati i visitatori al castello di Ussel negli ultimi due fine settimana.
160 sono stati gli ingressi al castello di Cly.
8 luoghi e 3 Comuni coinvolti
Sono 8 i luoghi scelti per la prima edizione che ha coinvolto 4 Comuni: Châtillon, Chambave, Pontey e Saint-Denis.
Sono stati scelti i tre ponti storici del borgo, le cave di Albard e il parco del Castello Gamba a Châtillon ma anche la via delle Macine a la tomba di Proley a Pontey e i boschi di Lavesé, il Ru Marseiller e il Castello di Cly a Saint-Denis.
La rassegna culturale era inserita nel programma Plaisirs de Culture ed è l frutto del lavoro del Consorzio Saint-Vincent Turismo come capofila e dei partners: comune di Châtillon, comune di Pontey e comune di Saint-Denis, l’istituzione scolastica Prosper Duc e l’associazione La Gare di Chambave.
Il progetto AnimaTerrae è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, tramite il bando ‘Territori in luce’.
Dopo le performance di Alexine Dayné e Andrea Damarco del 16 e 17 settembre, Paola Zaramella ha narrato l’avventura di Edward Whymper nel borgo di Châtillon.
Whymper fu il primo ad aprire la Via Normale sul cervino.
Al castello di Cly invece, è stata interpretata la storia di Johanneta Cauda, che nel 1421 fu accusata di stregoneria, la prima a morire per questa condanna nell’area alpina.
L’attrice Enrica Cortese ha riportato alla vita gli Tzandon tra le macine della Valmeriana, a Pontey, per poi saltare sulle rive del Ru Marseiller di Saint-Denis, immaginando una terra nella quale l’acqua non è più bene comune.
Le leggende ispirano gli attori
Ispirandosi dalle leggende che popolano queste terre, gli attori hanno scritto racconti, dialoghi e monologhi per raccontare la storia dei luoghi.
Alle loro parole, si sono aggiunte le note e gli accompagnamenti musicali di Sergio Pugnalin alla chitarra al castello Gamba, Alexis Bucella al violino sulla Via Delle Macine, Francine Barailler al flauto nel Bosco di Lavesé, l’ensemble vocale La Dominante alla tomba di Proley.
Tra gli eventi collaterali, l’apprezzata collaborazione con la delegazione del FAI di Aosta per la conferenza ‘Le donne del Medioevo’, tenuta dallo storico Ezio Emerico Gerbore.
«Consci che la promozione turistica passa dalla conoscenza dei luoghi e dall’esperienza positiva e immersiva negli stessi, il team guarda ai prossimi mesi – spiegano gli organizzatori -.
Il progetto AnimaTerrae proseguirà fino al mese di dicembre, coinvolgendo il pubblico in altri appuntamenti sul territorio e conferenze sui temi della green economy e della sostenibilità».
Visite gratuite fino a sabato 30 settembre
Previa prenotazione, fino al 30 settembre, chi si è iscritto al Festival potrà visitare gratuitamente (previa prenotazione) i castelli di CLy e Ussel.
A Saint-Denis, sabato 7 e domenica 8 ottobre, un’altra occasione per scoprire il territorio sarà la Festa patronale di San Dionigi.
(re.aostanews.it)