Alloggi Arer: a ottobre partono gli sfratti, la protesta dell’Associazione Quartiere Cogne
Picchetto di protesta davanti a Palazzo regionale di cittadini e associazione per chiedere il cambio della legge regionale 3/2013 che richiede l'Ise anziché l'Isee per fissare il canone di locazione
La preoccupazione è grande perché il mese di ottobre è imminente e con ottobre partiranno i primi sfratti di alcune famiglie residenti negli alloggi Arer del Quartiere Cogne.
Per questo motivo questa mattina, approfittando della seduta del Consiglio regionale, un gruppo di cittadini e i referenti dell’Associazione Quartiere Cogne si sono trovati in piazza Deffeyes, davanti a Palazzo regionale, con cartelli e una protesta silenziosa.
Il rincaro degli affitti
«I cittadini hanno avvisato l’associazione degli aumenti degli affitti che da 50/60 euro sono passati a 180/200 euro» spiega Rosalia Ventrini, presidente dell’Associazione Quartiere Cogne.
«Ci facciamo portavoce del disagio, della preoccupazione e della protesta e chiediamo che sia modificata la legge regionale 3/2013 che considera l’Ise anziché l’Isee per stabilire il canone di locazione degli alloggi» aggiunge la presidente.
«Chiediamo inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche, la modifica della possibilità di accesso agli alloggi popolari e un piano di rientro migliore perché la legge sulla morosità incolpevole non va bene».
Il rincaro degli affitti non è di questi ultimi mesi, come spiegano alcuni degli affittuari, «è da maggio/giugno 2022 che sono raddoppiati, e l’aumento è iniziato nel 2019» sottolineano.
La spada di Damocle degli sfratti
A preoccupare maggiormente cittadini e Associazione sono gli imminenti sfratti che partiranno a ottobre.
«Il provvedimento riguarda una decina di famiglie» dice Ventrini.
«Abbiamo chiesto aiuto anche al Comune perché questo rischia di diventare una bolla sociale, queste persone saranno fuori casa e non sanno dove andare!».
A protestare c’è il Quartiere Cogne, ma il disagio riguarda tutti gli alloggi Arer della Valle d’Aosta.
«L’associazione è nata ispirandosi a una realtà dell’Emilia Romagna dove c’è collaborazione con le amministrazioni – aggiunge la presidente -, qui invece davanti a noi troviamo solo muri. Ci occupiamo noi delle piccole manutenzioni per quelle famiglie che fanno fatica anche dare il bianco in caso».
A fine mattinata una piccola delegazione del Quartiere è stata ricevuta dall’assessore Carlo Marzi sceso per ascoltare la protesta.
(erika david)