Il professor Barbero ad Aosta: «esiste un altro San Francesco»
L'incontro di ieri sera in un teatro Splendor sold out ha chiuso la rassegna Plaisirs de Culture
Il famoso storico e divulgatore Alessandro Barbero, Professore ordinario di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale, ha tenuto, ieri lunedì 25 settembre, al Teatro Splendor di Aosta una conferenza in occasione dell’ottocentesimo anniversario di San Francesco, dal titolo L’invenzione di San Francesco.
«La figura di Francesco, proclamato santo in maniera fulminea da Papa Onorio III, è senz’altro straordinaria, incastonata in un periodo storico che ha da sempre suscitato la curiosità dell’umanità nei secoli, il medioevo – spiega il professor Barbero -.
Ci siamo abituati a riconoscere in Francesco le qualità messe in risalto da Bonaventura, quali perfetto, infallibile e inarrivabile per chi venne dopo di lui, ma esiste anche un altro Francesco, un ragazzo da principio e poi un uomo che credeva fermamente in un’idea di mondo e di Dio che ha difeso strenuamente, anche alcune volte in maniere che possono sembrarci eccentriche, quasi singolari, anche agli occhi dei suoi stessi seguaci.
La storia di Chiara
Un esempio è quello della storia di Chiara, diciassettenne rampolla di famiglia nobiliare di Assisi, la quale si lasciò convincere ad abbandonare la casa dei genitori per seguire la sua fede, unendosi al gruppo di Francesco, e creando così le suore francescane di clausura.
Il lebbroso e la predica agli uccelli in discarica
Oppure l’aneddoto del lebbroso, gregario di un suo frate, che dapprima scacciò dalla sua tavola, per poi ripensarci e condividere con lui lo stesso piatto dinanzi agli altri frati attoniti, oppure quando andò a Roma dove preferì predicare agli uccelli della discarica piuttosto che alla popolazione reticente.
Insomma Francesco è stato da principio un uomo del suo tempo, un bravo mercante, gioia del padre per questo, diventando poi il personaggio che abbiamo imparato a conoscere, conservando alcune peculiarità senza dubbio comuni».
«Prima» della bolla capitolare francescana
«Queste informazioni che abbiamo ci arrivano da alcuni libri che si sono salvati successivamente alla campagna di riscrittura della storia di Francesco, iniziata con la bolla capitolare francescana del 1266 e proseguita con Bonaventura» puntualizza il professor Barbero.
L’incontro, organizzato nell’ambito della rassegna Plaisirs de Culture, di cui ne sancisce la chiusura, ha visto, oltre al tutto esaurito in teatro, il sollevarsi di dubbi, nei giorni scorsi, sulla trasparenza delle prenotazioni per la serata.
Con questo evento la Regione Valle d’Aosta ha voluto dare il suo ulteriore contributo alle celebrazioni che avverranno il 3 e 4 ottobre prossimo ad Assisi, dove la Valle d’Aosta donerà un’ampolla di olio, in questo caso di noci, per alimentare la lampada votiva sulla tomba del santo e dove si terrà un partecipato pellegrinaggio diocesano.
(emiliano pala)