Lutto: martedì 26 l’ultimo saluto a Luciano Serravalle, il mediano dal bel sinistro
I funerali saranno celebrati martedì 26 settembre alle 14.30 nella chiesa di Saint-Maurice a Sarre
Un altro pezzo dell’Aosta Calcio che fu se n’è andato.
Si è spento venerdì 22 settembre a 81 anni Luciano Serravalle, centrocampista dai piedi buoni tra i protagonisti della promozione in serie D nella stagione 1968-1969 dei rossoneri.
I funerali saranno celebrati nella chiesa di Saint-Maurice, a Sarre, martedì 26 settembre alle 14.30.
Mediano dal gran sinistro
Classe 1942, originario di Trivignano Udinese, Luciano Serravalle è cresciuto nel vivaio del Torino, per poi approdare in prestito all’Aosta.
Dotato di un bel sinistro e abile in entrambe le fasi di gioco, Serravalle spiccava anche per le sue qualità umane fuori dal campo. Grazie alla sua abilità calcistica, è stato uno dei pilastri della squadra allenata da Giovanni Viola e che, vincendo la Promozione, riportò l’Aosta in D.
La Valle d’Aosta è diventata poi la casa a tutti gli effetti per Serravalle, che qui ha conosciuto e sposato Paola, dalla quale ha avuto due figli, Stefano (anch’esso calciatore negli anni ’90 e 2000, anche in serie D e Enrico (ex sprinter nei 100 metri).
Per tanti anni ha vissuto a Sarre nella casa di famiglia, negli ultimi tempi era invece tornato ad Aosta, ma non rinunciava a tornare spesso e volentieri nel suo paese a curare l’orto.
Il ricordo
«Non era uno da passeggiate in centro, ma amava fare lavoretti nel suo orto e ci andava sempre, ci eravamo visti l’ultima volta una ventina di giorni fa – ricorda Piero Tognonato, portiere e compagno di squadra di Serravalle -. Siamo stati insieme anche nel Torino ed era un ottimo ragazzo e calciatore, forse uno dei migliori. Anche come persona era bravissimo, lineare, corretto, mai fuori dalle righe».
Roberto Berlati, altro giocatore di quell’Aosta, aggiunge altri particolari: «la prima volta l’ho incontrato come avversario nel 1960, nella finale del torneo Piemonte Valle d’Aosta che noi dell’Aosta avevamo vinto 2-1 contro il Torino – ricorda -. Di lui ho un bel ricordo anche fuori dal campo, spesso si fermava a giocare a carte, ha fatto parte dei veterani. Per me è stato uno dei migliori mediani passati ad Aosta, aveva una tecnica eccezionale ed era una bravissima persona».
(Thomas Piccot)