Cultura del dono, intesa tra Celva e Avis regionale per la promozione della solidarietà
Il Consorzio enti locali e l'Avis regionale della Valle d'Aosta hanno sottoscritto oggi un patto per la promozione della cultura del dono
La promozione e la diffusione di una cultura del dono sono al centro dell’intesa sottoscritta oggi, mercoledì 20 settembre, tra il Celva e l’Avis regionale della Valle d’Aosta.
Il protocollo d’intesa mira a promuovere nella popolazione dell’educazione alla salute e dei valori della solidarietà, dell’associazionismo e del reciproco sostegno.
L’Avis, presente ad appuntamenti istituzionali degli enti locali, potrà effettuare specifici interventi di sensibilizzazione e di formazione, come spiega la neo presidente dell’Avis regionale, Ingrid Bredy.
Il protocollo d’intesa
«In tale protocollo, è stata anche prevista la possibilità, introdotta dalla riforma del Codice del Terzo settore, di un coinvolgimento diretto delle Avis con gli enti locali attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione» spiega Bredy.
«Sappiamo che molte Avis comunali stanno già collaborando con gli enti locali, ma grazie a questo protocollo si potranno consolidare e creare nuove sinergie con i Comuni, istituzioni più vicine al cittadino, atte a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza dell’essere volontari ed in particolare sulla donazione di sangue e plasma quale semplice gesto altruistico e di solidarietà di insostituibile valore».
Il presidente dell Celva, Alex Michieletto, oltre a ricordare come da sempre gli enti locali promuovano i valori dell’associazionismo e della solidarietà, principi che caratterizzano le popolazioni di montagna, evidenzia come «la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa rappresenta un’ulteriore opportunità per favorire l’attività di sensibilizzazione della popolazione valdostana, attraverso la collaborazione con una realtà ben radicata nel territorio come l’Avis che, con tutte le sue declinazioni locali, è una presenza attiva e fondamentale in tutto il territorio valdostano».
(re.aostanews.it)