Lutto: martedì 19 ad Aosta l’ultimo saluto a Cristiano Guasti
Alle 14,30 nella sala del commiato del cimitero la cerimonia funebre. Questa sera, 18 settembre, la camera ardente
Martedì 19 settembre, alle 14,30, nella sala del commiato del cimitero di Aosta sarà possibile dare l’ultimo saluto a Cristiano Guasti (Christian per gli amici).
Dalle 18.30 di oggi, 18 settembre, sarà allestita la camera ardente.
Guasti è morto sabato 16 settembre all’età di 71 anni in una struttura riabilitativa della provincia di Parma dove era stato trasferito da qualche giorno. Cristiano Guasti circa un mese fa era stato colpito da una emorragia cerebrale.
Chi era Cristiano Guasti
Un grande imprenditore nel mondo del cinema, un pilota con l’adrenalina nel sangue, ma anche un apprezzato maestro di sci. Il tutto in una vita vissuta sempre a cento all’ora. Ecco chi era in estrema sintesi Cristiano Guasti.
Diplomato ragioniere e laureato in Economia a Torino nel 1982, Cristiano Guasti era uno sportivo a tutto tondo. Ottimo calciatore, la sua disciplina prediletta era però lo sci, tanto che dopo anni di gare era divenuto maestro di sci nel 1978 e di snowboard nel 1990, per poi arrivare, nel 2010, a presiedere la Scuola di Sci di Pila per tre anni. Nel frattempo, un altro amore si stava sviluppando, seguendo le passioni del padre Gino.
Un ultimo ambiente in cui Guastiha lasciato la propria impronta è la politica. Fu infatti tra i fondatori di Forza Italia in Valle d’Aosta, con un team completato da Bruno Giordano, Massimo Lattanzi, Leonardo La Torr e Guglielmo Martignoni.
Il ricordo
«Lo conoscevo davvero molto bene, sono finito nel mondo dell’automobilismo grazie a lui – riporta alla mente Ettore Viérin, compagno di mile battaglie -. Ho iniziato a fare l’assistente, il navigatore di riserva, poi il primo navigatore e ho corso con lui due anni, facendo anche un campionato di gruppo 1, dopo il debutto insieme nel 1976 con la Stratos. Diciamo che mi ha fatto sbocciare quella passione a cui poi devo gran parte della mia vita».
La condivisione va ben oltre. «Abbiamo lavorato insieme, fatto viaggi, condiviso tantissime cose – spiega ancora Vierin -. Era una persona incredibile, con lui formavamo una bella coppia. Lui tirava sempre al massimo, io cercavo di tenerlo un po’ a bada: diciamo che con lui sono stato navigatore in macchina e nella vita. Purtroppo avrei voluto dargli una mano anche in quest’ultima brutta avventura. L’ho visto lunedì, prima della partenza per Parma e sembrava che potesse farcela anche in questa occasione. Era tosto, ma non è bastato».
(Alessandro Bianchet)