Istituto Storico della Resistenza, sospese le dimissioni dei 9 componenti del direttivo
Lo ha comunicato lo stesso Consiglio direttivo «per senso di responsabilità»; sabato 9 settembre un importante conferenza sul tema 'Antifascismo, Resistenza, Autonomia nel pensiero di quattro protagonisti: Lino Binel, Emile Chanoux, Federico Chabod e Giulio Dolchi' (ore 17, palazzo regionale)
Istituto Storico della Resistenza: sospese le dimissioni dei 9 componenti del direttivo.
Lo ha comunicato il Consiglio direttivo con un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi.
«Il Consiglio direttivo ha deciso di sospendere le proprie dimissioni in attesa che venga confermato il contributo annuale, non inferiore a quello degli ultimi anni e che venga fissata la data di avvìo della concertazione che dovrà consentire di definire per il futuro, un più chiaro quadro di relazioni tra la Regione e l’Istituto nel reciproco interesse e nel reciproco rispetto istituzionale» scrive l’Istituto Storico della Resistenza.
Secondo quanto si legge nel comunicato, all’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea, «sono giunti i primi informali segnali positivi».
Il direttivo ha saputo del distacco accordato a Vilma Villot, nell’ambito della legge regionale 14/2023 per l’80º anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia.
«Per quanto la soluzione adottata sia da considerarsi di ripiego e comunque transitoria, per senso di responsabilità, il Consiglio direttivo ha deciso di sospendere le proprie dimissioni» si legge nel comunicato.
Il j’accuse dell’Istituto Storico della Resistenza
La querelle era sorta alcune settimane addietro, dopo la decisione di non rinnovare il distacco alla professoressa Vilma Villot e di confermare il distacco soltanto allo storico André Desandré.
Di qui l’ipotesi di dimettersi in blocco, con l’Istituto Storico della Resistenza che aveva ventilato il rischio di chiusura e rivendicato«autonomia e indipendenza scientifica e culturale», parlando di «attacco diretto volto a limitarne autonomia e indipendenza», riferendo della decisione «unilaterale» di ridurre i docenti distaccati da due a una sola unità».
Le ragioni dell’assessore Guichardaz
L’assessore ai Beni e Attività Culturali Jean-Pierre Guichardaz aveva rispedito le accuse al mittente.
«Quando l’assessore cerca di mettere delle regole, viene tacciato di attaccare l’autonomia» aveva commentato l’assessore a Gazzetta Matin.
La questione dei distacchi ha delle regole; ogni associazione, ente o struttura che ha del personale distaccato è stata informata sulla necessità di presentare un progetto che giustifichi e motivi il distacco e che mantenga un collegamento con il mondo della scuola» spiega Guichardaz.
Aveva fatto rilevare quella che riteneva un’anomalia l’assessore Guichardaz: per i due distaccati all’Istituto Storico della Resistenza, la richiesta era arrivata dagli stessi distaccati e non attraverso una eventuale proposta dell’ente.
Regole necessarie, nessuna malizia
«Non c’è stata una specifica richiesta del presidente Binel, pur avendo presentato un progetto che abbiamo ritenuto valido; quindi abbiamo deciso di mantenere uno dei due distacchi, quello del professor Desandré, vista la sua intensa attività di ricerca e la maggiore progettualità nelle scuole e visti anche gli appuntamenti in vista dell’80º anniversario della Resistenza e della Liberazione».
Non ci vedo niente di sbagliato, vedo il tentativo di riordinare modalità che hanno bisogno di regole, chi ci vede malizia è perchè vuole vederla».
Quando al distacco autorizzato dalla presidenza della Regione per Villot non vedo il problema, non è certo la prima volta.
Credo che le regole servano anche a tutela delle stesse persone che non ottengono il distacco per grazia ricevuto ma hanno titoli, competenze e producono valore aggiunto per il mondo della scuola e della cultura» aveva concluso l’assessore Guichardaz.
La conferenza di sabato 9 settembre
Sabato 9 settembre, al salone Viglino di palazzo regionale, si terrà il primo degli appuntamenti organizzati nell’ambito delle celebrazioni per l’80º anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’autonomia, previsti dalla legge 14/2023.
Si tratta della conferenza ‘Antifascismo, Resistenza, Autonomia nel pensiero di quattro protagonisti: Lino Binel, Emile Chanoux, Federico Chabod e Giulio Dolchi.
Interverranno il presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Corrado Binel e la docente di Storia del pensiero politico all’Università degli Studi di Torino e dal prossimo 1º novembre, rettrice di UniVdA Manuela Ceretta.
Porteranno il loro contributo gli studiosi e ricercatori Andrea Désandré, Alessandro Celi, Antonella Dallou e Simona D’Agostino.
Nella foto in alto (archivio), Corrado Binel, Renzo Testolin e Vilma Villot.
(c.t.)