Presunta corruzione a Valtournenche: anche dal Riesame «no» ai domiciliari per Colliard e Cappelletti
I giudici torinesi hanno tuttavia ritenuto che sussiste un grave quadro indiziario, disponendo misure interdittive della durata di sei mesi (attualmente sospese)
Nuovo «no» alla richiesta della procura di Aosta di arresti domiciliari per Ezio Colliard e Valerio Cappelletti. Il Tribunale del Riesame ha negato la misura cautelare per i due indagati nell’inchiesta per corruzione riguardante, anche, secondo l’accusa, il rilascio di titoli per la realizzazione di The Stone, a Cervinia. Per i giudici torinesi, tuttavia, sussiste un grave quadro indiziario e sono state disposte misure interdittive (attualmente sospese). Il collegio, a luglio, aveva rinviato la decisione.
Anche il Riesame dice «no» ai domiciliari per Colliard e Cappelletti
Il Tribunale del Riesame ha disposto, per Colliard (difeso dagli avvocati Corrado Bellora e Andrea Giunti), amministratore unico della Vico srl, il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle imprese; per l’architetto Cappelletti (rappresentato dall’avvocato Filippo Vaccino) i giudici hanno stabilito il divieto di esercitare pubblici uffici. Il provvedimento, per entrambi, è di sei mesi; è impugnabile ed è sospeso fino a quando sarà, eventualmente, definitivo.
Colliard e Cappelletti erano stati arrestati il 19 maggio ad Aosta dalla Guardia di Finanza, per gli inquirenti in flagranza di reato. Il giorno dopo erano stati interrogati dal pm Luca Ceccanti; entrambi avevano risposto alle domande del magistrato.
Lunedì 22 maggio il gip li aveva rimessi in libertà, negando i domiciliari chiesti dalla procura. Per il giudice delle indagini preliminari «il quadro indiziario, seppur consistente, non risulta connotato da gravità tale da giustificare l’adozione della misura cautelare». Il pubblico ministero aveva impugnato il provvedimento.
(t.p.)