Comtes de Challant, l’albergo etico di Fénis è una scuola di vita
Viaggio tra i ragazzi diversamente abili che stanno imparando un mestiere e puntano a costruirsi un futuro luminoso e indipendente
Comtes de Challant, l’albergo etico di Fénis è una scuola di vita.
Una palestra dove allenare l’autonomia, un luogo di relazione con il pubblico, una scuola di vita dove imparare gratuitamente un mestiere: è questo il Comtes de Challant, l’albergo etico di Fénis, visto con gli occhi dei quindici ragazzi diversamente abili che ogni giorno vi apprendono mansioni quali barista, cameriere, aiuto-cuoco e addetto alle pulizie.
«La mia vita è cambiata»
Ma com’è visto l’albergo etico Comtes de Challant dai ragazzi?
«Sono arrivato due mesi fa e da allora la mia vita è cambiata tantissimo perché sono divenuto più indipendente e capace di svolgere diversi incarichi, tra i quali il mio preferito resta la gestione della sala perché mi permette di conoscere persone e perché richiede una precisione e una attenzione ai dettaglio che credo di possedere» racconta Carmine, che nei suoi 23 anni ha già preso parte a esperienze lavorative tra Bormio e Roma.
Carmine continua il suo racconto.
«Penso che gestire un ristorante permetta di lanciarsi nei mestieri più diversi – continua -. Il mio sogno, però, resta quello di avere un locale tutto mio da gestire con le capacità che mi stanno insegnando».
Rampa di lancio per un impiego
In una fotocopia professionale di quotidianità domestica coadiuvata dal direttore della struttura, Francesco De Girolamo, e dalla collega Ingrid Cappellin, al termine del percorso intrapreso i ragazzi di Albergo etico possono sperare di trovare impiego nei settori alberghiero e della ristorazione.
«Spero diventi il mio futuro»
Ha le idee chiare Lorenzo.
«Vorrei rendere tutto questo il mio futuro, allontanandomi dall’azienda agricola della mia famiglia per avviare una mia attività fuori dalla Valle d’Aosta e per viaggiare e vedere il mondo – racconta il ventenne Lorenzo, nel programma da oramai sei mesi -. Oltre a un corso con la scuola alberghiera di Asti, alla fine di agosto ne seguirò uno di assaggiatore di formaggi e salumi valdostani, dei quali dovrò spiegare agli interessati storia e preparazione».
Il Comtes de Challant guarda al futuro
Nell’immediato futuro del Comtes De Challant vi è peraltro l’acquisto di appositi tablet che permettano ai giovani addetti di sala di prendere più celermente e chiaramente le comande garantendo, al cliente contatto e qualità di servizio che contraddistinguono un ristorante di livello.
Crescita continua
«Sono qui dal mese di maggio per il tramite del progetto “Goal” e, dal non sapere come farmi il letto o pulire una stanza, sono arrivata a occuparmi di diversi ruoli oltre che a vincere la mia timidezza e la mia paura di sbagliare» osserva Stefania, 33 anni, felice di riuscire a contribuire nel suo piccolo alle spese di famiglia.
«Ho frequentato alcuni corsi come segretaria e contabile e alcune lezioni di informatica – continua la ragazza -. Perché il mio scopo è quello di diventare receptionist».
Le tante attività dell’Albergo etico
Il programma di Albergo etico si arricchisce di un laboratorio di orientamento nel tempo che, adottando al fianco di Monia Rutigliano il metodo pedagogico di Maria Montessori, aiuta i partecipanti a sviluppare competenze di base e capacità di problem solving.
«Mi piacerebbe avere un locale»
«Un giorno mi piacerebbe avere un bar o un ristorante tutti miei dove lavorare come cameriere e organizzare cene e apericene che mi permettano di conoscere nuove persone con cui stringere amicizia» confessa il ventenne Sami, instradato all’hotel da un periodo di tirocinio scolastico all’Istituto Innocenzo Manzetti, dove il giovane ha appena concluso brillantemente le prove di maturità.
«Una volta conclusi questi mesi di pratica – rivela Sami – vorrei trovare un impiego ad Aosta e magari andare a vivere da solo dopo aver imparato a fare le cose da me».
Una grande famiglia
Al Comtes De Challant vi è anche chi, come il diciannovenne Mattia, dopo un passato di cure all’interno di una comunità terapeutica milanese, si è trasferito in Valle d’Aosta riuscendo a maturare e a crescere circondato dalla grande famiglia dell’hôtel.
«Ho iniziato nel maggio dell’anno scorso come Ptco con la scuola e, essendo stato uno dei pochi a essersi davvero impegnato nelle attività, ho avviato questa estate un tirocinio che vorrei proseguire sino a marzo dell’anno prossimo per poi prepararmi agli esami» racconta il ragazzo che, non avendo potuto entrare all’École Hôtelière, attualmente studia informatica.
«Dato che molti dei miei parenti lavorano come ristoratori – evidenzia ancora -, pasticceri o albergatori, vorrei restare io stesso nel campo, per esempio intraprendendo la carriera di barista assieme a mio padre».
(giorgia gambino)