Maternità surrogata, il Consiglio Valle non approva la mozione di condanna della Lega
Con 20 astensioni non passa la mozione illustrata dal consigliere Andrea Manfrin che impegnava a condannare la maternità surrogata come atto esecrabile ed esprimere ai parlamentari il sostegno del Consiglio regionale per la dichiarazione di reato universale
Un tema difficile e delicato che muove le coscienze a seconda delle sensibilità personali e sul quale il Consiglio Valle ha preferito non esprimersi apertamente, astenendosi sulla mozione del leghista Andrea Manfrin che chiedeva un’aperta condanna della maternità surrogata.
La mozione
Nell’illustrazione della mozione il consigliere Manfrin parla di «bambini trattati alla stregua di merci», di business, di volontarie che «producono bambini», di «propagando cosiddetta Arcobaleno», di «turismo procreativo» e «negozi di bambini», tutte cose, sottolinea il consigliere «fanno accapponare la pelle».
«Le pratiche della surrogazione di maternità costituiscono un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini che nascono attraverso tali pratiche, che sono trattati alla stregua di merci» sottolinea Manfrin.
«Nonostante questo il ricorso a queste pratiche è in vertiginoso aumento e la maternità surrogata sta diventando un vero e proprio business» aggiunge il consigliere che, richiamando la legge 40 che già vieta la pratica in Italia, ricordando l’espressione del Comitato nazionale per la bioetica che definisce la maternità surrogata come «contratto lesivo della dignità della donna e del figlio» e la proposta di legge che intende modificare la legge 40 attualmente all’esame in Parlamento, impegna il governo regionale «a condannare la maternità surrogata in quanto atto esecrabile poiché porta alla mercificazione del corpo della donna ed è inoltre lesivo dei diritti del minore che viene procreato; ad esprimere ai Parlamentari valdostani, il sostegno del Consiglio regionale alla proposta di legge n. 306 del 23 marzo 2018 che dichiara la procreazione per altri reato universale».
Il dibattito
A sostegno della mozione il consigliere Luca Distort (Lega VdA) legge in aula una lunga intervista al valdostano Aurelio Mancuso, ex presidente nazionale di Arcigay, rilasciata al quotidiano Avvenire, proprio in tema di maternità surrogata («La gestazione per altri non è pratica progressista») e il collega Simone Perron stuzzica la sinistra: «sui temi dei diritti c’è una parte politica importante che dovrebbe parlare, questo è il momento di affermare certi argomenti, quando si portano nel luogo di democrazia e dibattito tacciono».
«O non hanno argomenti o hanno paura di confrontarsi, questo è il vostro mondo…» incalza Perron.
È affidata all’assessore alla Sanità, salute e politiche sociali Carlo Marzi la replica e la posizione del governo regionale.
Marzi ricorda prima di tutto che la «gestazione per altri è già regolata nel nostro paese» che dall’entrata in vigore, 18 anni fa, ci sono state varie sentenze per ovviare a un vuoto creato dalla legge.
L’assessore evidenzia come la maternità surrogata sia «giro d’affari che si sta riducendo, consentendo solo la gravidanza sociale altruistica, in questa direzione si sta orientando maggioranza dei paesi».
Marzi ricorda che «giace alla camera una proposta di legge per la regolamentazione della gravidanza solidale altruistica» e come dell’audizione della Commissione giustizia per l’esame della proposta di modifica della legge 40 sia emersa «l’impraticabilità di riconoscimento di reato universale».
«Affrontando il tema dal punto di vista etico, è chiaro che nel corso degli ultimi decenni e con il boom economico è emersa una deriva egoistica legata al capitalismo più che libero arbitrio – dice l’assesore -, è un tema che richiede da parte di chi fa politica momenti di sintesi, non discutendo in modo parziale e i volontà di bandiera. Un problema che attanaglia tutti quelli che fanno il nostro mestiere»
«Come fa oggi la politica – si chiede l’assessore – a trattare temi che vanno nell’individuazione del concetto di persona e della sua capacità di creare relazioni? Tutte le volte che si arriva a trattare questi temi ci scontriamo politicamente, cogliendo in maniera positiva gli spunti dati su questi temi chiedo di ritirare la mozione o altrimenti ci asterremo».
Il consigliere Andrea Padovani (Fp – Pd) sottolinea che «l’intervento dello stato nelle scelte delle persone» potrebbe creare un precedente pericoloso.
«Non spetta a noi inserirci in una scelta così privata – dice Padovani -, al posto di criminalizzare una scelta intima e personale, lo stato dovrebbe concentrarsi sui diritti delle persone coinvolte, normando e non criminalizzando la pratica».
Nella sua replica il consigliere Manfrin sbeffeggia l’intenzione di normare la gravidanza solidale altruistica, «Marzi ci dice che se si potesse disciplinare utero in affitto facendo in modo che non sia a pagamento, allora avremmo risolto il nostro problema. Questa è banalmente una foglia di fico, voi ci volete dire che una donna accetta di farsi inseminare da una persona sconosciuta, messa in contatto in maniera bonaria da associazioni che fanno questo tipo di cose, senza alcun sostegno ma semplicemente perché è molto generosa?»
Secondo Manfrin la Gpa (gestazione per altri) altruistica è «obiettivamente impossibile da realizzare».
«Il disagio quando un bambino viene strappato alla madre da due genitori che hanno ordinato il figlio su catalogo, non si cancella» insiste Manfrin, «come non si cancella nemmeno il mercato, sarebbe un’altruista finta, con mercato sottobanco».
Chiara Minelli (Pcp) sottolinea come la mozione affronti temi delicati e complessi, «temi che vanno al di là di posizioni politiche, con implicazioni etiche e filosofiche, e non sono questi la sede e il momento per affrontarli».
«Una domanda me la pongo e non ho al momento una risposta – dice Minelli -, mi chiedo, se la mia unica sorella mi avesse chiesto di aiutarla ad avere suo figlio io non so cos’avrei risposto?»
«I dati ci dicono che il 98% delle Gpa è usata da coppie etero per le quali le pratiche mediche non hanno avuto esito positivo, ma la campagna è concentrata sulle coppie omosessuali, al punto di cancellare retroattivamente la genitorialità, questa sì è cosa esecrabile. Nel caso di morte del genitore naturale l’altro non avrebbe nessun diritto. Prima di tutto bisogna guardare alla tutela dei bambini che hanno diritto di avere una famiglia quale che essa sia»
Minelli conclude sottolineando come sia «inopportuno che per tema così complesso si chieda di condannare senza nessun approfondimento, per questo ci asterremo».
Di tutt’altro avviso il consigliere Luca Distort «se la politica si astiene dal prendere posizioni su temi etici per la tutela di categoria di persone, allora andiamo a casa. Lasciamo che il governo della Regione sia in mano a un Consiglio di amministrazione che si occupi di pure pratiche amministrative e lasciamo che la politica esca completamente».
«O ce ne occupiamo noi oppure lasciamo tutto in mano a qualcosa di più forte della politica che si chiama mercato» dice Distort.
A chiudere il dibattito la considerazione di Simone Perron che si dice «a favore di eutanasia, unioni civili, -i matrimoni egualitari sono altra cosa_. La libertà individuale è sacra ma qua si parla di bambini e loro non possono decidere. Noi siamo liberali e conservatori, abbiamo dei principi, la tecnica va in qualche modo limitata altrimenti perderemo tutto ciò che è umano, è la politica che deve mettere consapevolmente dei limiti a certe cose».
La mozione, con 20 astensioni, non è stata approvata.
(erika david)