Incendio Aymavilles, Segor: senza Canadair fiamme fuori controllo fino alla Valsavarenche
Il capo della protezione civile valdostana fa un primo bilancio dell'evento che ha distrutto 250 ettari di bosco e due abitazioni
Incendio Aymavilles, Segor: senza Canadair fiamme fuori controllo fino alla Valsavarenche
“Senza Canadair, l’incendio sarebbe stato fuori controllo, con il rischio che si propagasse fino alla Valsavarenche”. Lo ha detto Valerio Segor, capo della Protezione civile della Valle d’Aosta, a margine della conferenza stampa di giunta di lunedì 24 luglio. Segor ha fornito un primo bilancio sulle operazioni di soccorso relative all’incendio divampato mercoledì 19 luglio sulla collina di Aymavilles (AO).
Cosa è successo
A circa due ore dall’inizio dell’incendio, stimato verso le 15, erano già operativi tre elicotteri, mentre il primo Canadair – che ha percorso la tratta Genova-Aymavilles in circa 70 minuti – è stato attivato con la collaborazione del Coau, il Centro operativo aereo unificato, tra le 17 e le 18, dopo l’espletamento delle procedure necessarie. Ne è poi arrivato un secondo, questa volta proveniente da Ciampino, dato che il primo aveva avurto un problema tecnico.
Il personale impiegato
In totale sono state impiegate 475 unità, tra Vigili del fuoco volontari di 25 distaccamenti (un terzo del totale), quelli permanenti, protezione civile, Forestali e forze dell’ordine.
“E’ l’incendio più devastante degli ultimi 30 anni”, ha puntualizzato Segor.
Vento e temperature elevate: impossibile contenere l’incendio senza interventi aerei
“Le condizioni meteo-climatiche di quel giorno – ha continuato Segor – hanno permesso all’incendio di svilupparsi molto più velocemente di quanto gli operatori tecnici si aspettassero, con le fiamme che sono saltate dalla destra alla sinistra orografica della vallata a causa del forte vento. Di conseguenza, quello che all’inizio sembrava un incendio boschivo di sterpaglie generico, gestibile in ordinarietà, ha richiesto un intervento aereo importante: vista la quantità di fumo presente in zona, le operazioni di terra risultavano troppo pericolose, ecco perché è stato fondamentale l’intervento dei Canadair”. Inizialmente, è stato impiegato un elicottero al quale se ne sono aggiunti altri due. Ma gli elicotteri hanno una efficacia limitata in caso di incendi di una certa importanza. Il Canadair “che raccolto l’acqua nel bacino dell Cva di Place Moulin ha potuto effettuare rotazioni ogni 15 minuti e domare le fiamme”, ha spiegato Segor.
Una prima stima dei danni
Al momento, l’area interessata dall’incendio riguarda un’estensione di circa 250 ettari (2,5 km quadrati), per quanto la stima sia ancora molto sommaria. Sotto il profilo economico invece, non ci sono ancora importi definiti: quello che si può certamente contare è il danno al soprasuolo boschivo, che impiegherà decenni per tornare alla forma precedente l’incendio. Sono andati distrutti due edifici in frazione Camagne. “L’intervento a terra era impossibile a causa della pericolosità, le fiamme hanno interessato velocemente le piante e non hanno risparmiato gli edifici”, ha detto Segor.
I ringraziamenti
“Per me è stato un battesimo del fuoco – ammette il neo capo della protezione civile, il quale mai si era trovato di fronte a una emergenza per incendio boschivo – Il mio primo pensiero va al corpo forestale regionale, che ha dispiegato diverse unità del nucleo antincendio boschivo, ai vigili del fuoco volontari e a quelli permanenti. Fondamentale anche l’aiuto della protezione civile, per le operazioni di evacuazione, e quello delle forze dell’ordine, che hanno gestito la chiusura della strada regionale 47 per Cogne. Infine, non vanno dimenticati i piloti degli elicotteri, i quali si stima abbiano portato avanti un intervento di 85 ore di volo”.
(sara maietti)