Inchiesta Do ut Des: assolti in appello a Torino tutti gli imputati
La sentenza di secondo grado cancella le condanne inflitte dal Tribunale di Aosta a carico di Renza Dondeynaz, Loreno e Ivan Vuillermin, Fabio Chiavazza, Corrado Trasino, Adriano Passalenti, Rosario Andrea Benincasa di Caravacio e Stefano Rossi
Assolti in appello tutti gli imputati dell’inchiesta Do ut Des.
La sentenza pronunciata oggi a Torino ha cancellato le condanne inflitte in primo grado dal Tribunale di Aosta.
Le indagini avevano portato, il 20 novembre 2018, all’esecuzione di 8 misure cautelari.
Assoluti in appello tutti gli imputati dell’inchiesto Do ut Des
La Corte di Appello di Torino ha assoluto tutti gli imputati dell’inchiesta Do ut Des.
Le indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Châtillon Saint-Vincent e coordinate dal sostituto procurato Luca Ceccanti, riguardavano un presunto giro di corruzione in appalti pubblici tra il 2014 e il 2018 con epicentro a Valtournenche.
I giudici di secondo grado hanno respinto tutte le richieste del sostituto procuratore generale Marcello Tatangelo.
L’accusa, infatti, aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado e la condanna degli imputati assolti ad Aosta «perché il fatto non sussiste».
La sentenza, letta all’ora di pranzo, ha invece assolto tutti i 18 imputati.
Le condanne annullate dalla Corte d’Appello di Torino sull’inchiesta Do ut Des
Le assoluzioni hanno riguardato i tre soci dell’impresa Edilvu di Challand-Saint-Victor Renza Dondeynaz, Loreno e Ivan Vuillermin (condannati in primo grado a 7 anni); l’ex capo dell’ufficio tecnico di Valtournenche Fabio Chiavazza (condannato in rito abbreviato a 6 anni); Corrado Trasino e Adriano Passalenti (condannati in rito abbreviato a 8 mesi con sospensione condizionale della pena); Rosario Andrea Benincasa di Caravacio e Stefano Rossi (condannati in rito abbreviato a 4 mesi con sospensione condizionale della pena).
La conferma delle assoluzioni sull’inchiesta Do ut Des
La Corte di Appello di Torino ha confermato le assoluzioni pronunciate in primo grado dal Tribunale di Aosta.
«Perché il fatto non sussiste» erano già stati assoluti in primo grado Federico Maquignaz, Cristina Maria Camaschella, Nicolò Bertini, Giuseppe Zinghinì, Ezio Alliod, Marco Zavattaro, Giovanni Enrico Vigna, Ivan Voyat, Luca Frutaz e Stefano Trussardi.
(d.p.)