Più respiro al Pronto soccorso con l’Admission room e tempi d’attesa in miglioramento
A fronte di 216 accessi in più al Pronto soccorso, rispetto a maggio, i tempi di boarding si riducono di un minuto e 2 secondi
Nonostante la stagione turistica stia entrando nel pieno con il conseguente incremento, insieme alle presenze, anche degli accessi al Pronto soccorso, l’azienda Usl comunica con soddisfazione il miglioramento dei tempi di boarding, cioè quel tempo tra la conclusione dell’iter in Pronto soccorso e il ricovero in reparto.
Nel mese di maggio il boarding era di 239,7 minurti sceso a 238,5 minuti a giugno.
Una piccola diminuzione ma significativa secondo il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti.
«I dati dei due mesi si discostano di poco, ma quelli di giugno hanno un valore significativo in particolar modo se si considera che riguardano già il periodo estivo e turistico e che il numero di accessi è aumentato, come anche il numero di codici di gravità: a maggio 2.893 accessi con 41 codici rossi e 334 gialli, a giugno 3.109 accessi con 53 codici rossi e 373 gialli» dice Uberti.
La riorganizzazione dell’ospedale per al stagione turistica
Posti letto leggermente ridimensionati, riduzione di una decina a turno, ogni 15 giorni, nei reparti e attività delle sale operatorie ridotta del 20%. Accorgimenti organizzativi che l’azienda Usl attua per fare fronte all’estate e al maggior numero di persone che potenzialmente potrebbero gravare sull’ospedale Parini visto l’afflusso dei turisti.
Non solo, la lieve riduzione in area medica serve anche per permettere la turnazione delle ferie al personale. Tranne qualche infermiere assunto a tempo determinato, non ci sono significativi cambiamenti e la carenza rimane di personale sanitario significativa.
Lo aveva anticipato il direttore sanitario dell’Usl, Guido Giardini a Gazzetta Matin.
Posti letto a turno
«In questo momento abbiamo ridotto 4 letti di Pneumologia, visto che la stagione lo consente, essendo il reparto meno affollato per polmoniti e infezioni» spiega Giardini.
«Per l’area chirurgica, a turno, riduciamo di 10 posti letto ogni reparto, ogni 15 giorni. In questo momento tocca a Otorino, poi sarà il turno di Urologia mentre è già tornato ai posti letto ordinari la chirurgia vascolare».
«Alleggerire il carico delle sale operatorie è un’operazione di routine» precisa il dottor Giardini, lo abbiamo sempre fatto proprio in virtù dell’afflusso dei turisti.
L’Admission room
Da qualche mese, all’ospedale Parini è stato ricavato un nuovo reparto: l’Admission room, al primo piano, negli spazi prima occupati da Gastroenterologia.
Si tratta di otto posti letto nei quali vengono assistiti pazienti in attesa del ricovero.
«Così evitiamo che affollino il Pronto soccorso. Certo, l’Admission room è sempre al completo. Nel mese di agosto potremmo anche decidere di aumentarne i posti letto, dipenderà dall’andamento degli accessi».
Solo due mesi fa, i tempi del boarding erano migliorati, ma tra esami e diagnostica, l’attesa superava le 7 ore. La conclusione del carico dovuto alla stagione dello sci è stato significativo ed è coinciso con i cantieri per il rifacimento dei pavimenti del Pronto soccorso.
Pronto Soccorso in miglioramento
Come in tutto il Paese, le criticità maggiori arrivano comunque dal Pronto Soccorso.
Parla di «buon periodo» il direttore sanitario dell’azienda Usl, dicendo «che gli accorgimenti hanno migliorato il livello organizzativo. Al momento, le criticità maggiori si fanno sentire nel week-end dove arriviamo anche a superare i 180 accessi contro i 130-150 ordinari. E rimane l’annosa questione degli accessi impropri».
«Stiamo organizzando per aumentare a 12 i posti letto in Admission room. Questa degenza temporanea ad elevato turnover ci aiuta a mettere a disposizione tutte le possibilità terapeutiche dell’area d’emergenza, graduate in base alle reali condizioni del paziente, riducendo l’attesa e aumentando l’appropriatezza e la sostenibilità delle cure» sottolinea Stefano Podio, direttore della Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza ed Emergenza territoriale.
«Si tratta – prosegue Podio – di un progetto sfidante che vuole migliorare la risposta assistenziale, grazie a un notevole sforzo organizzativo che, per il suo successo, si basa sulla collaborazione di tutto il personale medico e infermieristico».
(c.t.)